In tempo di Covid la messa è diventata, più che mai, anche un appuntamento televisivo. Tanti i fedeli che non potendosi recare in chiesa seguono la celebrazione sul piccolo schermo. Ora arriva anche la pubblicità.
È un caso a Napoli la vicenda di uno spot pubblicitario trasmesso durante la celebrazione liturgica. Nel bel mezzo della bufera c’è Canale 8, un’emittente locale che trasmette in diretta la messa per tutti coloro che non possono recarsi in Chiesa. E di questi tempi, date le numerose misure restrittive anti assembramento, l’appuntamento televisivo per la liturgia eucaristica è diventato ancor più seguito sul piccolo schermo. Un aumento di spettatori che ha evidentemente “attirato” anche degli interessi più terreni: sabato scorso infatti nel bel mezzo della messa è andato in onda uno spot pubblicitario.
Un’interruzione inaspettata per i fedeli e per il parroco della Chiesa della Santissima Trinità di Napoli. Il quale, l’indomani, si è sfogato dall’altare. Nel mirino la decisione di mandare in onda uno spot pubblicitario nel bel mezzo di una celebrazione liturgica.
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Per 4 settimane alle ore 12:30 (quindi nel pieno dell’orario della messa) sul Canale 8 è prevista la messa in onda di uno spot sul cashback. Una vicenda che non ha digerito il parroco locale, don Gennaro Matino, che ieri si è sfogato direttamente dall’altare. “La messa non è una partita di calcio o uno spettacolo” ha detto, invitando poi tutti i fedeli in ascolto a spegnere la televisione per tutta la durata della pubblicità quando questa viene mandata in onda.
Da anni Canale 8 trasmette la messa sulla sua rete, ma solo recentemente per contratto è prevista la messa in onda di uno spot. Impossibile sfuggire ai vincoli di mercato, anche se si tratta di interrompere una celebrazione liturgica. Solo nelle prossime settimane sapremo se l’invito di don Gennaro a spegnere la tv sarà accolto dai suoi fedeli.