Ennesimo episodio di una festa organizzata in tempo di Covid e trasformatasi poi in un focolaio. Hanno tentato di “anticipare” il Capodanno, impennata di contagi.
In paese avevano cercato così di eludere le norme anti Covid, anticipando di due giorni la festa di Capodanno e ritrovarsi il 29 di dicembre per celebrare senza che venissero violate le norme contro il contagio del virus. Quello che è accaduto in un centro in provincia di Cremona però è balzato agli onori della cronaca. Il motivo? Questa “furbata” si è tramutata in un vero e proprio focolaio che ha causato 43 positivi.
In pochi giorni i positivi da 2 sono diventati 29, per poi raggiungere i 43 infetti. Uno di loro, tra l’altro, ha anche perso la vita. Per capire quanto successo però dobbiamo tornare indietro di un mese esatto. A Castelverde era stato organizzato un veglione di Capodanno per il 29 dicembre, per evitare le norme più stringenti che avrebbero interessato il 31 e il 1 gennaio. Un’idea condivisa da molti ma che si è rivelata decisamente dannosa per la comunità locale.
La festa era stata organizzata in un’abitazione privata e aveva coinvolto giovani tra i 19 e i 33 anni. Tra di loro c’era evidentemente qualche asintomatico che ha fatto partire il contagio.
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A seguito della festa il virus è iniziato a circolare tra molti abitanti del paese. A metà gennaio i positivi registrati erano 29, salvo poi diventare 43. Ecco come un paese che il sindaco definisce Covid free prima di questo avvenimento si è ritrovato con decine di contagiati e un morto, il nonno di un ragazzo (con patologie pregresse) che però non aveva partecipato alla festa di fine anno. Un altro residente del paese è ora ricoverato il terapia intensiva.
Il primo cittadino di Castelverde a emittenti locali ha definito questa festa “… un affronto incredibile per tutti i cittadini che hanno sempre utilizzato buone modalità per contenere la pandemia”.