Il vaccino per il Covid-19 rappresenta un’arma essenziale nella lotta alla pandemia, eppure causa anche sospetti e incertezze. Ecco la storia del farmacista che sta facendo il giro del mondo
Il Covid-19 resta purtroppo un problema tremendamente attuale ancora oggi di difficile risoluzione. I contagi, tra alti e bassi, destano ancora grande preoccupazione in Italia come in tutto il mondo. Una sfida alla pandemia che fino ad alcune settimane è stata combattuta con stringenti restrizioni, dispositivi di protezione e la sperimentazione di alcuni farmaci. Da fine dicembre, però, l’avvento del vaccino ha garantito un’ulteriore arma, essenziale per sconfiggere il virus che ormai da un anno sta condizionando la vita di tutti noi.
Eppure, le polemiche e i sospetti non mancano sulla sua somministrazione e il suo utilizzo. Molti hanno dichiarato pubblicamente di essere favorevoli, altri, invece, restano diffidenti, paventando effetti nocivi sul corpo umano o negandone l’efficacia. L’ultimo episodio avvenuto negli Stati Uniti è salito alla ribalta in tutto il mondo per la stranezza e la gravità di quanto accaduto. Di seguito tutti i dettagli a riguardo.
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L’incredibile episodio riguarda un farmacista americano che evidentemente nutriva diversi sospetti sul vaccino per il Covid-19. Ha ammesso poi di aver manomesso diverse fiale, addirittura 500 e la motivazione è assurda. Credeva, infatti, per la somministrazione potesse essere nociva e che potesse danneggiare il dna delle persone. In particolare, il farmacista di 46 anni dal nome Steven Brandenburg avrebbe estratto dalla cella frigorifera le dosi del vaccino Moderna, rendendone così nulla la somministrazione. L’incredibile episodio è avvenuto a Grafton, in un sobborgo del Wisconsin. Ora l’uomo rischia delle conseguenze molto gravi: si parla di 20 anni di carcere e una multa di 250.000 dollari.