Trump ‘sfida’ Zuckemberg: ecco come può tornare su Facebook

Donald Trump dopo il ban totale da tutti i maggiori social network studia le contromosse. L’ex presidente USA ha un “piano” per poter tornare su Facebook. Parte la sfida a Zuckemberg?

Zuckemberg pensieroso
Marco Zuckemberg, fondatore di Facebook (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

Ha concluso nel peggiore dei modi il suo mandato da presidente degli Stati Uniti. Donald Trump dopo aver chiuso i suoi 4 anni controversi alla guida del Paese a stelle e strisce deve fare i conti anche con i recenti provvedimenti che i social network hanno adottato nei suoi confronti. Instagram, Facebook (entrambi di proprietà di Mark Zuckemberg), ma anche Twitter e YouTube hanno deciso di bloccare il tycoon a seguito delle sue dichiarazioni e incitazioni alla “rivolta” verso i suoi sostenitori.

A Trump è stata così tappata la bocca, almeno sui social network, e ora non può più comunicare attraverso il web alla sua audience che spera in un suo rapido ritorno sulla scena politica. C’è chi parla di una ricandidatura per la prossima elezione ma intanto Trump sfida Zuckemberg e vuole tornare così a fare la voce grossa su Facebook.

Una super giuria di 30 persone potrebbe “aiutarlo” a raggiungere questo obiettivo.

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Trump torna su Facebook? 20 giudici decideranno

Si chiama Oversight Board ed è una commissione creata da Facebook ma indipendente e con un grande potete decisionale. Ne fanno parte 20 giudici, tra i quali anche premi Nobel, magistrati, un ex premier, scrittori e attivisti per i diritti umani. Solo in 5 sono di nazionalità statunitense. A tutti loro si appellerà Trump per riuscire a recuperare il suo profilo social.

Mark Zuckhemberg ha rimesso a questi 20 giudici supremi la decisione se riaccogliere Trump su Facebook nonostante abbia messo in serio pericolo la democrazia americana con accuse prive di fondamento e incitamento all’odio. È probabile che il ban venga sospeso e che entro aprile il tycoon possa tornare a parlare al suo vasto pubblico social.

Una sospensione perpetua, infatti, provocherebbe un pericoloso precedente e sarebbe visto anche come incostituzionale.

 

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