Ragazza 17enne trovata senza vita in un burrone semi carbonizzata: indagini ad una svolta. Il fidanzato 19enne è stato fermato
Il caso della ragazza 17enne trovata senza vita in un burrone e semi carbonizzata s’infittisce. La vicenda relativa a Roberta Siragusa ha sconvolto tutta la comunità siciliana ma l’Italia intera, considerata anche l’efferatezza del crimine. Sembra però vicina ad una svolta le indagini dei carabinieri.
E’ stato infatti messo in stato di fermo Pietro Morreale, il fidanzato 19enne della ragazza che aveva permesso ai carabinieri di trovare il corpo. L’adolescente, presentatosi in caserma insieme al padre ed all’avvocato, aveva indicato il luogo – nelle campagne di Caccamo, nel palermitano – dove si trovava la ragazza senza, però, confessare l’omicidio.
Interrogato per tutta la notte da Giacomo Barbera, sostituto procuratore della Repubblica di Termini Imerese che coordina l’indagine, il ragazzo è ora indagato per omicidio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere davanti ai giudici ma per gli inquirenti è il principale indagato per l’omicidio della giovane ragazza, avvenuto al termine di una festa.
Ragazza 17enne uccisa: le indagini ed i capi di imputazione
Omicidio volontario ed occultamento di cadavere i capi d’imputazione che pendono sul ragazzo. Le indagini si sono svolte con grande celerità, con gli investigatori che hanno interrogato circa 10 amici dei due, presenti alla festa organizzata nei pressi di Caccamo, proprio nelle vicinanze di dov’è stato ritrovato il cadavere.
Ebbene, pare che dagli interrogatori sia emersa una lite tra i due giovani per la gelosia che quindi potrebbe essere il movente del delitto. Sarà, però, fondamentale che il ragazzo confessi o, comunque, che si trovino prove schiaccianti sulla sua colpevolezza per istruire un processo senza possibilità di appigli da parte della difesa.
Sui social, intanto, tantissimi i commenti di insulto nei confronti del ragazzo alla foto che ritrae i due davanti al teatro di Palermo. Poco meno di 4.000 in pochissime ore, con il popolo di Facebook che ha quindi già condannato il ragazzo.