Il tema del vaccino per il Covid-19 continua a destare grande preoccupazione per i ritardi nell’arrivo delle dosi previste. Il ministro ha chiarito la questione, parlando anche dell’immunità di gregge
La situazione relativa il Covid-19 resta parecchio seria in Italia. Tra salite e discese di contagi, il cui trend varia da regione a regione, la corsa del virus non si ferma e richiede la massima attenzione da parte delle autorità politiche e sanitarie. Negli ultimi giorni, inoltre, è salita all’attenzione la questione della diminuzioni delle dosi garantite da Pfizer, azienda statunitense che si sta occupando della fornitura.
Come vi abbiamo già riportato negli scorsi giorni, infatti, la società ha dichiarato unilateralmente che avrebbe diminuito per circa il 29% le dosi inizialmente programmate per l’Italia. Decisione che ha subito visto la reazione del Commissario Straordinario per l’Emergenza Domenico Arcuri e nelle ultime ore anche di Giuseppe Conte. Il Governo chiede con chiarezza all’azienda di rispettare gli impegni inizialmente presi e di rivedere un atto che avrebbe conseguenze gravi per la campagna di vaccinazione nel Bel Paese e in tutta l’Europa.
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Vaccino Covid, il punto sulla diminuzione delle dosi: parla Boccia
Il tema è parecchio caldo. Francesco Boccia, ministro per gli Affari Regionali ha chiarito la situazione ai microfoni di ‘SkyTg24’. L’esponente del Pd rassicura sulla somministrazione del richiamo del vaccino a chi ha avuto la prima dose. Ecco le sue parole: “I richiami saranno garantiti a tutti, non ci sarà nessuna conseguenza”. Il problema più stringente riguarda, invece, i tempi della campagna di vaccinazione che inevitabilmente si allungheranno. A tal proposito, Boccia sottolinea: “L’immunità di gregge slitterà di qualche settimana”. Intanto, la vicenda continua a far discutere e l’Italia attende i prossimi passi ufficiali: vedremo se il Governo riuscirà a rientrare nei programmi stabiliti o ci saranno nuovi rallentamenti.