Continua a far parlar di sé il senatore Ciampolillo: nelle ultime duro attacco anche di Flavio Briatore in un programma televisivo.
Non si placano alcuni “protagonisti” dell’ultima crisi di Governo che ha visto tremare il secondo esecutivo di Giuseppe Conte. A dire la verità c’è ancora molta tensione. La maggioranza, al Senato, è relativa. I numeri traballano davvero e Sergio Mattarella non si è ancora espresso su quelle che potrebbero essere le sorti dell’Italia in futuro.
Intanto, però, continuano a far parlar di sé alcuni protagonisti che hanno deciso, più o meno, le sorti dell’andamento del Governo Italiano. Uno di questi è il senatore Alfonso Ciampolillo, detto Lello.
Una volta era nel M5S, poi al Gruppo Misto e poi pronto a passare nel partito di Gianluigi Paragone, Italexit. Insomma, il senatore, ultimamente, non aveva proprio le idee chiare, ma di getto ha saputo fiutare il momento e ha dato la fiducia al Governo Conte. In cambio, ovviamente non esplicitamente, gli piacerebbe diventare ministro dell’Agricoltura. Proprio come ha affermato in una recente intervista.
L’attacco di Briatore a Ciampolillo: “Lo prendo a calci nel….”
Un vecchio video, di quando Ciampolillo affermava che bisogna togliere la carne e il latte dalla tavolo degli italiani. Immediatamente. E di quando affermava di essere contro il vaccino. Insomma, delle idee davvero confuse, prese da assalto dall’imprenditore Flavio Briatore.
Nel programma Dritto e Rovescio, in onda su Rete4 e condotto da Paolo Del Debbio, Briatore è intervenuto direttamente da Monaco. Dopo aver assistito a una vecchia clip dove si ascoltava il senatore Ciampolillo scatenarsi contro chi mangia carne e latte, l’imprenditore ha così commentato: “Questo è scemo, se lo vedo lo prendo a calci nel…”.
Non crediamo che c’è da aggiungere altro, anche perché il collegamento con l’imprenditore, a un certo punto, salta. Del Debbio è stizzito. Poi, quando torna l’audio e il video, Briatore riparte alla carica: “Mi scuso per prima, non volevo dire che è scemo. Questo è doppiamente scemo. Che razza di gente abbiamo al Senato”.