WhatsApp, è bufera per la novità: ecco perché gli utenti scelgono Signal

Per via di alcune importanti novità, nell’ambito chat, tra non molto potremmo assistere a un vero scontro tra WhatsApp e Signal. Cambiamenti all’orizzonte.

WhatsApp Signal Novità
Il logo di WhatsApp (Getty Images)

Di nostro siamo molto più restii che inclini alle novità. La maggior parte degli esseri umani, una volta che si sono abituati a un aspetto del loro quotidiano difficilmente lo cambiano. Altrimenti saremmo immersi in una società molto di più in movimento di quella che conosciamo oggi.

Ma un punto fondamentale rimane la privacy. Certo, un punto, cardine in passo, scardinato dalla stessa tecnologica. Ma fino a che punto? Questa è la domanda. E la risposta la potremmo trovare in uno scontro tra l’app di WhatsApp e quella di Signal. La prima ormai conosciutissima, la secondo un po’ meno.

Dal prossimo maggio, il sistema di messaggistica più conosciuto al mondo e dal 2014 comprato da Mark Zuckerberg, subirà delle importanti variazioni. In poche parole: tutte le nostre chat potranno essere spiate, dal giorno alla notte. C’è chi dice che si compirà tutto ciò per problemi di sicurezza. Ma uno “scontro” potrebbe già partire dai prossimi mesi.

Scontro tra WhatsApp e Signal: convenienza e più privacy?

WhatsApp Signal Novità
Il logo di Signal (Getty Images)

Signal, un’altra app. Un altro sistema di messagistica. In moto proprio dal 2014, da quando il fondatore di Facebook inglobò sotto il suo potere l’altro sistema di messagistica: WhatsApp. L’applicazione dalla “cornetta verde”, però, sta cambiando il modo di funzionare verso gli utenti stessi, che dal prossimo maggio potranno essere spiati in largo e lungo, con le chat non più criptate.

Ecco, allora, che etra in gioco Signal. L’applicazione è completamente orfana di registrazione dati. Nel senso che, neanche i numeri di telefono finiscono sul server che la possieda. Tutto questo perché si mantiene con i fondi dei propri utenti, un po’ come Wikipedia. Niente Big Tech alle spalle. Questo, però, a differenza di ciò che dicevamo prima, può lasciare molto spazio ai messaggi scambiati da gruppi terroristici.

In più, apparentemente una baggianata ma di fondamentale importanza, è l’abitudine: milioni di persone, ormai, usano WhatsApp da sempre. Convincerli a passare a un altro sistema di messagistica non è per niente facile. Anche a costo di perdere la propria privacy. D’altronde si sa: abbiamo messo per anni foto e video sul nostro profili Facebook, anche quelle più intime. Ci spaventiamo dei nostri messaggi criptati?

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