La dinamica dell’incidente che ha coinvolto il pilota della handbike, Alex Zanardi ad “Obiettivo Tricolore” pare abbia subìto dei risvolti importanti…
Secondo il perito della Procura della Repubblica di Siena, Dario Vangi, la dinamica del tragico incidente occorso ad Alex Zanardi ad “Obiettivo Tricolore” non può ritenersi un caso chiuso! Il pilota della handbike era sul percorso più scorrevole per agguantare l’ennsimo successo di una carriera da “premio nobel” dello sport.
E invece un tir di dimensioni “mastodontiche” lo ha messo kappao, sbarrandogli completamente la strada. In teoria però le cose non sarebbero andate proprio così. Intanto la moglie dell’ex pilota e campione di “Formula 1” è intervenuta ai microfoni dei giornalisti, aggiornando le condizioni di salute del pilota automobilistico bolognese, più volte “miracolato” nell’arco della sua impeccabile carriera.
Il bollettino medico tracciato dalla Dottoressa Alemanno parla di un percorso di riabilitazione lungo e non esente da eventuali fasi critiche. Alex nel frattempo è tornato a parlare, per la gioia di tutti i suoi fan. Ma prima di considerare raggiunto l’obiettivo ci saranno ancora degli alti e bassi da tenere in considerazione
Alex Zanardi, dalle parole del perito allo “sconfinamento” dell’autotreno: perizia ribaltata!
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Dopo essersi accertati delle condizioni di salute del pilota automobilistico, Alex Zanardi, oggi campione paralimpico, a bordo della sua handbike, continua la sfida all’ultimo “ostacolo” della giustizia. La perizia portata avanti dall’avvocato dell’ex monoposto della “Formula 1” pare abbia ribaltato la sentenza. Di cui si parla per “scagionare” l’autista del tir che lo investì.
Quell’incidente occorso ad Alex, del 19 Giugno 2020 sulla strada di Pienza non sarebbe in alcun modo ricondubilie all’autotreno di passaggio dal lato opposto della sua corsia di marcia. Lo scontro della handbike di Zanardi non è stato provocato dallo sconfinamento nella corsia opposta dell’autista del tir.
Questo è quanto sostiene Dario Vangi, perito della Procura della Repubblica. Che ha esaminato così la sua versione, sulla dinamica che ha portato al terribile incidente, rimandandola nelle mani dei pm di Siena.
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Lo sconfinamento che renderebbe colpevole l’autista del tir sarebbe stato solo di 40 centimetri e per il Dottor Vangi, quest’ultimo non può essere considerato un elemento decisivo della perizia, dal momento in cui si impegnava una curva molto pericolosa, che oggettivamente sarebbe dovuta essere impegnata quantomeno in quel modo. Quali saranno i prossimi sviluppi?