Guai in vista nell’ambito assicurazioni: l’Ivass ha condotto e poi portato a termine un’ispezione nei confronto di Cattolica. È emerso un quadro definitivo.
Guai in vista in ambito assicurazioni, direttamente in casa Cattolica. Su richiesta della Consob, a quest’ultima è stato chiesto di integrare la comunicazione fornita nei giorni scorsi. Una comunicazione arrivata alla fine dell’ispezione condotta da Ivass, durante la quale la stessa Cattolica si era riservata di rispondere durante i tempi previsti.
Nel bel mezzo dell’ispezione, durissimi i rilievi, concentrati soprattutto su due fattori: carenza della governance e sulla gestino dei rischi. Il tutto si riferiva a situazione pregresse facenti capo agli 2018 e 2019, e buona parte del 2020 (i primi mesi).
Secondo l’Autorità, a essere “sotto processo”, o meglio sotto la lente d’ingrandimento e d’osservazione, è il consiglio stesso dell’assicurazione tirata in ballo. Quest’ultimo non si è mosso con canoni di cautela in merito ai possibili rischi. In una notta si legge forte e chiaro: “Non si sono perseguiti canoni di prudenza e cautela in materia di rischi, con conseguente pregiudizio potenziale per la solvibilità del Gruppo e la necessità di rafforzamento dei propri mezzi”.
L’ispezione in casa Cattolica non fa presagire nulla di buono: i guai sono seri
La comunicazione da parte di Ivass è stata chiara e netta. Dai primi rapporti stipulati il consiglio di Cattolica è venuto meno alle proprie prerogative di indirizzo, gestione e controllo. Un pacchetto di aspetti completo, che non può essere trattato secondo criteri scellerati. Di fatto si sono assunte delle decisioni senza usare il necessario vaglio critico.
Non solo. La mancanza di un vaglio critico è andata a combaciare con l’avallare, spesso, processi decisionali non rispettosi del dovere di agire informati da parte dei consiglieri. Inoltre, come tegola finale, il Presidente del cda (consiglio d’amministrazione) non ha svolto, in modo adeguato, il proprio compito di garante del buon funzionamento dell’organo stesso. Ponendo in essere condotte che ne hanno alterato lo giusto svolgimento,
Ivass, quindi, ha chiesto che Cattolica proceda con un adeguato e giusto rafforzamento del sistema governo societario, perché al prossimo, che vari una revisione della politica di remunerazione e che non si dia più corso a eventuali operazioni di apporto di liquidità alle società controllate non assicurative senza il previo parere favorevole del Comitato per il Governo Societario.