L’emergenza Covid continua a tenere nella sua morsa l’intera Penisola. Di fronte a una risalita della curva epidemiologica arriva l’allarme di Gimbe: “Nuovo lockdown”.
La campagna di vaccinazione contro il Covid è iniziata da poco più di due settimane, in Italia si viaggia verso il primo milione di dosi somministrate e in questo giorni è previsto il richiamo per i primi pazienti che hanno ricevuto il farmaco a fine dicembre. In arrivo altre dose, della casa farmaceutica Moderna, per accelerare il processo di vaccinazione della popolazione. La battaglia al Coronavirus è appena entrata in una nuova fase ma la vittoria è ancora lontana. Il pericolo terza ondata continua ad aleggiare sul nostro Paese (ma non solo) e la variante inglese preoccupa non poco tutta Europa.
Vari esperti, virologi e medici preoccupati che nel giro di qualche giorno ci possa essere un significativo rialzo delle curve; dovuto soprattutto alle “concessioni” del Governo attuate durante il periodo natalizio. In Italia superate le 70 mila vittime per Covid e, in tutto ciò, l’allarme di Gimbe lancia un avviso al Governo: “Serve un nuovo lockdown“.
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L’istituto sul monitoraggio settimanale lancia l’allarme: di fronte ad un rialzo della curva epidemiologica l’unica soluzione possibile è quella di un nuovo lockdown. Condivisa quindi la convinzione di altri esperti, come il professor Galli e Ricciardi, che riconoscono in un nuovo “tutti a casa” il principale modo per frenare la diffusione del Covid.
Secondo il presidente della Fondazione Gimbe, Cartabellotta, l’unica soluzione efficace possibile è il lockdown: “… questa rappresenta l’unica strada per mantenere il controllo dell’epidemia sino a fine anno senza affidarci esclusivamente al vaccino”. Intanto nelle prossime ore Giuseppe Conte illustrerà ai cittadini le misure che saranno effettive dal prossimo 16 gennaio, già anticipate ieri al Parlamento dal ministro della Salute Roberto Speranza.
Altro allarme lanciato da Gimbe, inoltre, il serio pericolo di un nuovo collasso delle strutture ospedaliere di fronte a un sostanziale aumento dei ricoveri.