Altra decisione importante nel caso che vede coinvolta la morte di Yara Gambirasio, la Cassazione si pronuncia in maniera decisiva.
Il caso della morte della tredicenne Yara Gambirasio, a distanza di anni, fa ancora discutere. Nelle ultime ore è arrivata un’importante decisione della Cassazione che ha accolto specifiche richieste che potrebbero diventare “storiche” e aprire un altro capitolo su una vicenda che non conosce fine.
Le richieste, da parte dell’avvocato di Massimo Bossetti (condannato in via definitiva), si riallacciano al controllo, o meglio all’accesso ad alcuni reperti. I giudici, in particolare, hanno annullato con rinvio le ordinanze che con cui la Corte d’assise di Bergamo aveva respinto come inammissibile la richiesta da parte degli avvocati di accedere ai reperti.
Così, seppure in maniera molto delicata, si va avanti con un’altra decisione che, come detto poc’anzi, potrebbe riaprire il caso. Le prime dichiarazioni, infatti, sono state rilasciate dagli stessi avvocati. Non solo: a parlare è stato anche Bossetti.
L’ultima decisione sul caso Yara Gambirasio: parla Bossetti assieme agli avvocati
Sono 98 i reperti da visionare ancora una volta, tra cui 54 campioni di Dna trovato sugli slip della povera Yara. A parlare sono stati gli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Campirini. Il primo, all’agenzia Adnkronos, ha affermato: “Possiamo subito dire che è una decisione che ci soddisfa in pieno. Sono molto contento per Massimo. Ora, speriamo, potremmo avere accesso a quei reperti per dimostrare l’innocenza di Bossetti”.
Parole significative quelle del legale di Bossetti. Anche quest’ultimo, però, ha rotto il silenzio e ha rilasciato delle parole davvero importanti che hanno tuonato sull’opinione pubblica: “Non ho mai perso le speranze e sono convinto che un giorno la giustizia mi darà ragione. Credevo nella decisione dei giudici. Ora sono sempre più convinto che grazie all’accesso a quei reperti si potrà dimostrare che io non ho ucciso Yara”.
Tensione e soddisfazione, così Bossetti ha vissuto la decisione della Cassazione Suprema. Ora non resta che aspettare il riscontro che avverrà nei prossimi giorni, molto delicati per questo fatto di cronaca nera che sembra non trovare pace, soprattutto per la piccola Yara.