Guai in vista per Mark Zuckerberg. In seguito all’avviso sulle modifiche per gli utenti di WhatsApp, è scoppiata una bufera. Interviene il Garante privacy.
Recentemente su quasi tutti i cellulari del mondo è arrivato un messaggio. Chiunque utilizzi WhatsApp, l’app di messaggistica più diffusa, lo a ricevuto. Pare che sia in corso un aggiornamento. Dall’8 Febbraio entrerà in vigore per coloro che l’hanno scaricata senza nessuna eccezione. Che tu abbia accettato o meno i termini e le condizioni, se vuoi continuare a utilizzare l’applicazione dovrai sottoscriverle.
Ma andiamo con ordine. Si tratta di un aggiornamento in merito ai termini d’uso e dell’informativa sulla privacy. Molti esperti leggendo le specifiche hanno sottolineato che si tratta di una serie di licenze, regole e informative poco chiare, ma che sicuramente fanno riferimento alla trattazione dei dati degli utenti.
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Scoppia la bufera. La famosa app di messaggistica è sotto accusa. Pare che l’aggiornamento inerente alla trattazione dei dati degli utenti non sia conforme alle norme. In una nota il Garante privacy, infatti, ha dichiarato che leggendo i termini e l’informativa, coloro che utilizzano WhatsApp non possono comprendere a pieno cosa comportino le modifiche introdotte.
Infatti, molti sostengono che il messaggio, inviato dall’app in merito all’aggiornamento che entrerà in vigore dall’8 Febbraio, è poco chiaro. Bisogna valutare, in particolar modo la parte riguardante la condivisione dei dati, alla luce della disciplina in materia di privacy. Inoltre, stando a quanto ha dichiarato il Garante Privacy, il contenuto dell’informativa non può essere qualificato come idoneo. Questo cosa significa? Significa che non consente agli utenti di WhatsApp di manifestare la propria volontà in maniera libera e consapevole.