Lui si chiama Carlo Gabardini e forse alla maggior parte di voi questo nome non dirà niente. Magari lo conoscete meglio come Olmo di Camera Cafè; coinvolto nel progetto Netflix San Patrignano.
Una delle docu serie di punta di questo inizio 2021 è stata sicuramente SanPa- Luci e Tenebre di San Patrignano, il prodotto targato Netflix con al centro il mondo di San Patrignano e del suo fondatore Vincenzo Muccioli. Nell’opera si narrano le origini, la crescita e lo sviluppo della comunità per recupero tossici più grande d’Europa e, di pari passo, si racconta anche la storia del suo fondatore. Muccioli emerge in tutta la sua figura controversa dalla docu fiction di Netflix, con molti aspetti “misteriosi” sul suo conto che vengono messi in evidenza. SanPa in generale è stato, anzi è, un lavoro che molto ha fatto discutere il pubblico e la critica. La stessa comunità ha accusato gli autori del documentario di aver posto i riflettori più sui punti oscuri della comune che su quelli “positivi“.
E tra gli autori c’è proprio Carlo Gabardini, quell’Olmo di Camera Cafè che ha dato il suo contributo alla realizzazione della docu fiction su San Patrignano. E lui stesso ha voluto dare una risposta a tutte le accuse piovute sulla serie.
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Da Camera Café a SanPa passando per il coming out: chi è Olmo
Uno degli autori è proprio lui, Carlo Gabardini: scrittore, comico e attore milanese che ha contribuito a realizzare uno dei prodotti più controversi e discussi di questo inizio d’anno. La generazione di trentenni lo ricorderanno sicuramente come il tecnico di Camera Café, con le sue camicie hawaiane e il suo carattere esuberate a fianco di Luca e Paolo. Svestiti i panni del “secchione” Gabardini nel corso degli ultimi anni ha anche scritto un libro, sino a diventare uno dei coautori di SanPa, prima docu fiction italiana targata Netflix sotto la direzione di Cosima Spender.
SAN PATRIGNANO/ 26mila ragazzi tornati alla vita sono più di scandali e ombre https://t.co/Fzy4SfBCCn via @ilsussidiario
— Simona Ventura (@Simo_Ventura) January 10, 2021
Nel 2013 attraverso una lettera pubblicata da La Repubblica decide di fare coming out. Ha girato un video contro il bullismo omofobico e nel 2015 ha scritto un libro sul tema.