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Nuova ondata Covid, pessime notizie: naturalmente è “colpa” del Natale

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Redazione

Una nuova ondata per mano del Covid è ormai alle porte. Le conseguenze, per gli esperti, si possono benissimo trovare lungo il periodo del Natale.

Una mascherina chirurgica contro il Covid-19 (Getty Images)

Oramai siamo al “giro di lancette”, completo. Manco poco più di un mese. Ovviamente parliamo dell’inizio della pandemia da coronavirus. Qualcuno, forse, non se ne sarà accorto ma è più di un anno che combattiamo contro il Covid-19 e contro questa “benedetta” pandemia che ci ha stravolto le vite, dall’oggi al domani, senza minimamente chiederci il permesso.

Se questo, da un lato, ci ha fatto capire quanto possiamo “valere” poco all’interno di un contesto molto più grande, che dovrebbe avere un’urgente Etica di Natura, dall’altra parte sembra proprio che non siamo capaci di imparare la lezione. Molti gridano al “vogliamo tornare alla normalità”. A patto che a molti la normalità di prima non piaceva, per provare ad agguantarla bisogna fare dei sacrifici.

E dopo un anno dall’inizio della pandemia non dovremmo più attenerci soltanto a un Dpcm, ma alle buone maniere. Il senso civico, il rispetto del bene comune, ma soprattutto il saper essere consci in quale situazione ci troviamo dovrebbe far di noi dei buoni cittadini. E invece no. Accade tutt’altro.

A Natale baci e abbracci: ora arrivata la terza ondata Covid

Una nuova e terza ondata del Covid-19 (Getty Images)

Non siamo di certo qui a dare colpe. Anche durante questo anno di pandemia, molto spesso, abbiamo esaminato la vicenda sotto il punto di vista sbagliato. Ripetiamo: qui non si parla di colpe, ma di responsabilità. Un termine ben diverso, che punta a educare il cittadino e non a imporre comandi dall’alto.

A Natale, lo scorso Natale, sapevamo tutti cosa era necessario fare: dividersi, poi poi riabbracciarsi, ancora più forte, un domani. Poter definire il senso di responsabilità è un compito assai arduo da portare a termine, ma ciò appena scritto si avvicina molto. Resistere, avere la voglia di vedersi, non poterlo fare, e poi compierlo più avanti, sapendo di aver resistito a un possibile contagio a favore dei nostri cari. Questo, più o meno, si chiama senso di responsabilità.

Come spesso accade, non solo in Italia, le persone preferiscono aspettare le leggi e i comandi dall’alto. E, sempre molto spesso, quando arrivano, si grida alla dittatura sanitaria o altri complottismi simili. Dovremmo iniziare a essere responsabili di noi stessi e delle persone che ci stanno accanto, ascoltando soprattutto quello che abbiamo dentro. E se non siamo capaci di farlo… beh, la terza ondata, un giorno, si potrà chiamare anche… ondata definitiva!

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