Alle ore 21.30 giungerà la bozza sul Recovery Plan al Consiglio dei Ministri. Le ministre renziane potrebbero dimettersi per approvazione piano
Crisi di Governo – “Se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo”. Queste sono le parole di Vito Crimi sull’indisponibilità di Conte a qualsiasi trattativa con Italia Viva. Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dichiarato che il tempo delle trattative è terminato e che le dimissioni da parte delle ministre di Renzi, si traduce nel termine dell’alleanza politica che tiene in piedi il suo Governo.
Alle ore 21.30 di stasera è fissato il Consiglio dei ministri per avviare il Recovery Plan. Restano ancora in dubbio le possibili dimissioni da parte di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti dopo aver votato a favore del piano di ripresa. Le tensioni attuali hanno creato diversi pareri: Zingaretti ha dichiarato che “provocare una crisi è un gravissimo errore politico”. Anche Luigi Di Maio ha commentato con un “E’ inspiegabile“.
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Crisi di Governo, cosa prevede il Recovery Plan
La bozza giunta al Consiglio dei Ministri è un piano di 171 pagine, 6 missioni, 47 linee di intervento e 4 tabelle. Nel documento c’è l’imminente spesa di 25 miliardi di euro per gli obiettivi individuati. La cifra totale è di 222,9 miliardi ai quali però si aggiungono i soldi per il bilancio 2021-2026. Il totale ammonterebbe così a 310 miliardi.
Gli “obiettivi strategici” che sono stati individuati sono essenzialmente tre: la transazione ecologica, l’inclusione sociale e l’innovazione. Oltre a questi tre punti, ci saranno anche altre priorità che vanno prese in considerazione: i giovani, le donne e il Sud. Al primo posto però va la sanità. Non verrà messa da parte l’agricoltura. Si è parlato di filiera agroalimentare sostenibile, con l’implementazione dell’economia circolare.
Punto interrogativo invece sulla governance. Nel testo è scritto: “Il Governo presenterà al Parlamento un modello di governance che identifichi la responsabilità della realizzazione del Piano, garantisca il coordinamento con i Ministri e monitori i progressi di avanzamento della spesa”. Tale piano sarà accompagnato da una serie di riforme per ridurre la burocrazia e rimuovere tutti quei vincoli che rallentano gli investimenti.