L’app Youpol nasce per segnalare episodi di spaccio e bullismo, ma da qualche mese può essere utilizzata anche per denunciare violenze domestiche. Così una ragazzina è riuscita a salvarsi dal suo aguzzino.
Le vittime di violenze all’interno delle mura domestiche sono tantissime, ogni anno, in Italia. Troppo spesso, però, succede che questi episodi non vengano denunciati, magari per paura nei confronti del proprio aguzzino o per il timore delle vittime di uscire allo scoperto.
C’è un modo, però, per salvarsi la vita, anche rimanendo in anonimo: è l’app Youpol della Polizia di Stato. Era nata per segnalare episodi di spaccio e bullismo ma poi l’arrivo della pandemia ha cambiato le carte in tavola. Quando il lockdown ha costretto tutti nelle proprie case le violenze domestiche sono aumentate a dismisura. Così l’uso dell’app è stato esteso anche per segnalare questo genere di reati.
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È possibile, scaricando l’app sullo smartphone, segnalare in tempo reale casi di abuso o di violenza. Si possono mandare foto o video ed è possibile anche restare anonimi se non si vuole fornire i propri dati.
Non solo le vittime possono denunciare, ma anche chi è stato testimone di una violenza. I vicini di casa, per esempio. Le segnalazioni vengono immediatamente geolocalizzate dalla sala operativa della questura competente per il territorio e vengono mandati i soccorsi.
L’app è scaricabile su qualsiasi modello di smartphone e, cosa importante, è completamente gratuita.
Una diciassettenne di Terni, la mattina di Capodanno, ha deciso di mettere un punto ad anni di violenze subite dal proprio padre. La segnalazione è stata mandata in maniera anonima dopo che, ha raccontato la ragazza, l’uomo si era introdotto ben otto volte durante la notte nella sua stanza per abusare di lei.
Raccolta la denuncia, la Polizia ha subito mandato una volante all’indirizzo geolocalizzato e qui, giunti sul posto, hanno arrestato l’uomo aver ascoltato anche alcune testimonianze di persone informate sui fatti.
La ragazza, dopo essere stata ascoltata dalle agenti della squadra mobile, è stata affidata a una struttura per minori.