A circa una settimana dalle prime somministrazioni del vaccino anti Covid arriva l’appello dell’esperto. Non più gli anziani all’inizio della “fila”, ma i ragazzi. Specialmente in caso di riapertura degli istituti scolastici.
Per mesi si è parlato di personale medico e anziani come categorie sottoposte per prime al vaccino anti Covid. Ora, però, iniziano ad arrivare i primi ‘appelli‘ per cambiare questa sorta di gerarchia, dando precedenza non più (o comunque, non solamente) agli anziani stessi ma anche ai giovani. Un dibattito che entra nel vivo a pochi giorni dalla riapertura, confermata, degli istituti scolastici. Quella del 7 dicembre è la data preventivata dalla ministra Azzolina per quanto riguarda il ritorno in aula anche per le scuole superiori, fermo restando il rischio di una nuova ondata di contagi.
Il pericolo infatti è quello di “bissare” quanto già avvenuto dopo la prima riapertura, quella della fine dello scorso settembre. Un mese o poco più di apparente normalità, prima della nuova chiusura e del ritorno alla didattica a distanza di fronte alla seconda impennata dei contagi. Forse memore (anche) di questo il presidente della Consulta di bioetica, Maurizio Mori, afferma l’importanza di dover vaccinare anche i ragazzi, potenziali veicoli del virus.
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In previsione della riapertura delle scuole quindi il vaccino ai ragazzi assume un’importanza ancor maggiore. Che possa essere una chiave per poter “sovvertire” (o comunque modificare) la gerarchia delle categorie immunizzate per prime? Della stessa linea di pensiero anche Burioni che, a proposito, afferma come la variante inglese colpisca in maggioranza bambini (0-9 anni) e ragazzi (10-19) anni rispetto alle altre fasce d’età. Motivo in più per vaccinarli con mesi d’anticipo rispetto alla tabella di marcia iniziale. A maggior ragione di fronte al ritorno in aula e ai conseguenti spostamenti dei giovani.
Non solamente i ragazzi però secondo Mori, ma anche i politici. “Chi deve assumere decisioni importanti deve essere vaccinato per primo“, sostiene il presidente in un’intervista a La Repubblica.