Ci siamo appena messi alle spalle il 2020 e, con lui, tutte le disgrazie che ci hanno accompagnato negli scorsi 12 mesi. Su Netflix i creatori di Black Mirror ci “scherzano su” con un finto documentario. Pieno di star.
Ripensando al 2020 ci sarebbe ben poco da ridere. 12 mesi pieni di disgrazie, tragedie e notizie che hanno sconvolto il mondo o eventi che hanno mutato l’asset politico globale . Dai roghi australiani alla morte di Kobe Bryant, dall’assassinio di George Floyd e il movimento Black Lives Matter alle elezioni americane. Il tutto, ovviamente, con sullo sfondo la pandemia che dallo scorso febbraio ha colpito anche il mondo occidentale.
Un anno ricco di fatti, molti di questi profondamente negativi, che è stato ripercorso su Netflix in Death to 2020; un mockumentary (finto documentario) in cui intervengono degli attori che, fingendosi degli esperti in vari settori, commentano gli avvenimenti del 2020. Il tutto in chiave estremamente ironica, in pieno british humor, e orchestrato dai creatori di Black Mirror. Compaiono Hugh Grant nei panni di un senile esperto di storia, Samuel L Jackson che impersona un polemico giornalista, ma anche Joe Keery (lo Steve Harrington di Stranger Things) che fa la parte di un giovane disoccupato che si è dovuto reinventare su Zoom/Youtube.
Il 2020 viene ripercorso in tutti i suoi 12 mesi, dagli incendi australiani sino alla comparsa del vaccino anti Covid. Il tutto commentato come se fosse un vero documentario, ma con toni volutamente sarcastici ed ironici. Basti pensare che Diane Morgan (comica britannica), impersonando il “cittadino medio” inglese, scambi le elezioni americane per un gigantesco quanto noioso gioco a premi. Senza dimenticare Cristin Milioti (la “madre” di How I Met Your Mother), nella parte della cittadina complottista che si fida solamente di quello che legge su internet.
Grandi protagonisti, oltre al Covid, anche Trump (definito “pupazzo arancione“) e Biden (descritto come una sorta di mummia che cammina)
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Si commenta con pungente ironia ogni grande avvenimento dell’anno passato, rendendo Death to 2020 un film di poco più di un’ora che a tratti sembra quasi surreale quanto irriverente. Un prodotto sicuramente originale, solo per il fatto che cerchi di far ridere parlando di un’anno decisamente tragico.
Tra le altre uscite Netflix del nuovo anno sta facendo molto discutere San Patrignano, la docu fiction in 5 puntate sulla storia della comunità per tossicodipendenti più grande d’Europa e del suo fondatore Vincenzo Muccioli.
Dal primo gennaio è disponibile anche la terza stagione di Cobra Kai, che prosegue la storia già tracciata da Karate Kid negli anni ottanta.