L’ok al vaccino AstraZeneca potrebbe slittare molto oltre la data fissata in origine al 12 gennaio. Questa, per l’Italia, è decisamente una brutta notizia.
Grossi problemi per il vaccino di AstraZeneca, una delle maggiori speranze nella ricerca contro il coronavirus. È Noel Wathion, vicedirettore esecutivo dell’Ema (Agenzia europea del farmaco), a dare la notizia. Lo slittamento del parere dell’agenzia sarebbe dovuto a ritardi di AstraZeneca/Oxford che, secondo Wathion, non avrebbe ancora ufficializzato alcuna richiesta.
L’Ema ha finora ricevuto informazioni vaghe sul vaccino, insufficienti a dare l’ok che sarebbe dovuto arrivare già il 12 gennaio. Atteso per il 6, invece, quello al vaccino di Moderna.
Il tandem anglo-svedese era stato tra i primi ad annunciare l’avvio della fase 3 di sperimentazione e un’efficacia ben oltre il 90%. Evidentemente questo non è bastato.
Secondo gli accordi stipulati dalla Commissione Europea con le varie aziende farmaceutiche, all’Italia sarebbero spettate 40 milioni di dosi da AstraZeneca. Per il nostro Paese si tratta del rifornimento maggiore.
Questo ritardo, quindi, causerà non pochi problemi sulla tabella di marcia disegnata dal commissario all’emergenza Domenico Arcuri. Quest’ultimo, insieme al ministro della Salute Roberto Speranza, aveva previsto di vaccinare già entro settembre il 70/80% della popolazione così da raggiungere l’immunità di gregge.
In Italia sarebbero dovute arrivare già entro marzo ben 16 milioni di dosi. Praticamente il doppio di quelle che arriveranno da Pfizer-BioNtech (circa 8 milioni).
Sarà tutta l’Europa a subire il contraccolpo di questa notizia: l’UE ha opzionato 400 milioni di dosi da AstraZeneca-Oxford. Ora, tutti i Paesi membri dovranno riadattare le proprie campagne vaccinali.
AstraZeneca non è l’unica ad aver annunciato l’arrivo imminente del proprio vaccino, salvo poi dover ritrattare. Anche Sanofi, le cui dosi erano previste entro il 2021, ha poi fatto un passo indietro rimandando tutto al 2022.
Sono in corso di sperimentazione, poi, anche i vaccini delle aziende Curevac e Johnson&Johnson. Tutte aziende con le quali l’Unione Europea ha stipulato accordi per l’acquisto.