Flavio Insinna fa ammenda dopo il clamoroso errore a “L’Eredità”: le parole del conduttore dopo la topica su Cavour nella notte di Natale
Flavio Insinna fa mea culpa. Il conduttore, insieme agli autori de “L’Eredità” si è reso protagonista di una gaffe davvero clamorosa. Un vero e proprio strafalcione che naturalmente gli utenti avevano segnalato sui social, finendo in trend su Twitter.
Insinna, ormai al timone della trasmissione dopo il decesso del compianto Fabrizio Frizzi, è amatissimo dal pubblico; divertente ma anche severo con i suoi concorrenti, è molto apprezzato dai telespettatori orfani del suo predecessore. E così Insinna ci ha messo la faccia, come suo solito, scusandosi con il pubblico per la topica clamorosa.
E’ accaduto tutto il 25 dicembre, nella notte di Natale; nonostante il giorno di festa, la trasmissione – peraltro registrata – è andata ugualmente in onda. La domanda incriminata era di tipo storico, riguardante una parte importante dell’unità d’Italia.
Camillo Benso Conte di Cavour il protagonista, insieme al messaggio inviato all’ambasciata piemontese presente in Francia circa Giuseppe Garibaldi ed il suo approdo a Napoli.
Insinna e l’errore nella domanda
Quale messaggio inviò Cavour? “I maccheroni sono cotti e noi li mangeremo” è chiaramente la risposta esatta, contenuta nelle quattro rivolte ai concorrenti. Già, ma dov’è l’errore? La topica è proprio nella domanda rivolta dal conduttore, di tipo temporale.
La data esatta dell’invio del messaggio è il 7 settembre 1860; qualche mese dopo, nel giugno del 1861 morì. Chiaramente non potè quindi inviare il messaggio nel 1869 proprio come indicato nella domanda. D’altronde, in quella data, l’unità d’Italia era già stata bell’e conclusa ed il Regno delle due Sicilie scomparso.
Un clamoroso errore che ha messo in evidente imbarazzo il conduttore e tutta la trasmissione, autori compresi, i primi responsabili di questa grave disattenzione. E non è certo una novità per il programma, con tanti concorrenti incappati in gravi disattenzioni o difetti di pronuncia, con il “patchouli” protagonista qualche tempo fa. Situazioni, però, anche esilaranti, come quelli relativi ai tacchi alti ed alle zoccole.