Da poco tempo si è saputo la cifra ufficiale della maglia di Maradona dello storico match mondiale tra Argentina e Inghilterra. Qualcuno, però, la custodisce gelosamente.
Un anno volge al termine. Un anno in cui molti “grandi”, in diversi settori, sono andati via, per sempre. Uno di questi è sicuramente Diego Armando Maradona. Un vero fenomeno, del calcio che fu e che, ormai, lo ricorda con tanto affetto. Il numero dieci dei dieci è morto il 25 novembre scorso, proprio sul finire dell’anno.
Dopo la sua sepoltura si sono scatenati i primi rumors su alcuni dei suoi oggetti più preziosi. Indossati e avuti. Fino ad arrivare a oggi, momento in cui è uscito allo scoperto il prezzo, o meglio la cifra, riguardante quella famosa maglietta che lui stesso scambiò con Steve Hodge, ex centrocampista della nazionale inglese, dopo il triplice fischio di quel match valevole per i quarti di finale del mondiale di calcio del 1986.
Sul campo si “scontravano” Inghilterra e Argentina. Un match molto sentito, soprattutto per la presenza in campo dello stesso Maradona, che segnò due gol a dir poco strepitosi. Uno, però, totalmente diverso dall’altro: di mano. Che da quel giorno diventò la Mando de Dios.
A fine gara, con i giocatori ancora imbufaliti per il tocco di mano su uno dei due gol, che lanciò l’Argentina alle fasi finali e poi alla vittoria del Mondiale, un giocatore dell’Inghilterra, il centrocampista Steve Hodge, scambiò la sua maglietta con quella di Maradona. Gesto che fu molto criticato dai suoi compagni di gara. Anche lui si disse scontento del gesto in sé, ma “Maradona era un leone, prendeva botte ovunque e continuava a giocare. Per questo ho scambio la maglia”.
Una maglietta che oggi vale quasi due milioni di dollari. L’equivalente di circa 1 milione e 600mila euro. Veramente tanti soldi, custoditi, in modo geloso, dallo stesso Hodge che da poco tempo ha dichiarato: “Me l’hanno chiesta in molti, anche per tantissimi soldi. Forse la cifra la conoscete già. Ma io ho sempre rifiutato di darla via. Per me non ha prezzo. Quella partita è nella storia e un pezzo resterà con me”.