Finisce nei guai una famosa blogger che aveva testimoniato l’epidemia da Covid direttamente da Wuhan. Lei si chiama Zhang Zhan e il tribunale l’ha condannata.
Blogger cinese in carcere: ha testimoniato il Covid – È stata condannata per aver diffuso false informazioni sulla pandemia, per questo Zhang Zhan dovrà ora scontare quattro anni di carcere. Viene dalla Cina un’assurda vicenda che vede un tribunale condannare una famosa blogger locale che, da Wuhan, aveva raccontato l’epidemia da Covid. La Zhan aveva deciso di testimoniare quanto stava accadendo nella città “focolaio” per eccellenza, lì dove tutto era partito poco più di un anno fa. Video e post nel suo blog che raccontavano quanto stesse succedendo negli ospedali locali, ma non solo.
Blogger particolarmente seguita, attivista e “citizen journalist”, Zhang Zhan era stata arrestata lo scorso maggio con l’accusa di diffusione di “false informazioni” sull’epidemia da Covid. Di recente è arrivata anche la condanna: il tribunale di Pudong ha deciso per 4 anni di carcere.
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Blogger cinese condannata al carcere: testimoniò il Covid a Wuhan
Zhang Zhan aveva testimoniato la situazione Covid a Wuhan i primi di febbraio, quando la situazione nel centro cinese stava sfuggendo di mano alle autorità sanitarie. Prima che l’epidemia arrivasse anche in Europa la blogger e attivista aveva girato dei video negli ospedali sovraffollati di Wuhan. Un’informazione che non è evidentemente stata gradita dal Governo centrale, che si è voluto cautelare “punendo” l’attività di informazione della donna.
A dare notizia del suo arresto è stato, nelle ultime ore, l’avvocato della blogger. In Cina rimane anche il mistero circa le sorti di altri citizen journalist che avevano testimoniato la situazione Covid nel Paese, salvo poi sparire nel nulla lo scorso febbraio.
Zhang, ex avvocato di 37 anni, è stata condannata dopo il processo per rito abbreviato tenutosi a Shanghai. Uno dei suoi legali ha dichiarato come la donna abbia promesso, in caso di sentenza particolarmente pesante, che si sarebbe lasciata morire in prigione rifiutando acqua e cibo.