In Cina una rissa in una sauna si è trasformata in un vero e proprio massacro: numerose vittime e feriti gravi, si indaga sul movente.
Tragedia a Kaiyuan, una città nel Nord-Est della Cina a 340 km dal confine con la Corea del Nord. Gli inquirenti infatti stanno indagando su un massacro che ha avuto luogo in una sauna della città cinese, che ha causato 7 morti ed altrettanti feriti gravi. All’origine della mattanza ci sarebbe stata una rissa tra alcune persone nella struttura: un uomo avrebbe quindi tirato fuori un coltello cominciando a colpire i presenti.
Le forze dell’ordine, intervenute subito sul posto per cercare di fermare la strage, ha arrestato il presunto colpevole di cui è stato reso noto solo il cognome. Al momento però manca un movente che possa spiegare la furia omicida del presunto colpevole. Per questo motivo non è ancora possibile capire cosa ci sia stato all’origine del folle gesto.
La notizia del massacro avvenuto in una sauna in Cina, costato la vita a sette persone, è l’ultima di una lunga serie di aggressioni all’arma bianca nel paese. La stringente legislazione sul possesso delle armi da fuoco infatti rende quasi impossibile avere una pistola. Per questo motivo anche la criminalità organizzata sempre più spesso si risolve ad usare armi da taglio come coltelli da caccia o pugnali.
Nei mesi scorsi un altro fatto di cronaca, avvenuto nella regione del Guanxi al confine con il Vietnam, ha valicato i confini cinesi finendo sulle pagine di cronaca dei principali quotidiani. Un uomo che lavorava come guardia in un asilo infatti ha accoltellato 39 persone, di cui due adulti e 37 bambini. Non si hanno notizie di vittime, ma i due adulti – il preside e un’altra guardia – e un bambino hanno riportato lesioni gravi. Il colpevole è stato arrestato e processato: secondo fonti interne il Tribunale lo avrebbe condannato a morte.