È bufera vera attorno a Neymar. Il calciatore brasiliano del PSG in barba a tutte le norme anti Covid si è reso protagonista di una vicenda ai limiti dell’assurdo.
L’esser stato positivo, lo scorso settembre, al Covid non sembra aver insegnato la lezione a Neymar. Il calciatore brasiliano, che si era infettato probabilmente a Ibiza alla fine dell’ultima stagione, aveva contratto il Coronavirus assieme a vari suoi compagni di squadra (tra i quali anche Icardi e Di Maria) e fu costretto all’isolamento per quasi due settimane. A distanza di pochi mesi il numero 10 dei francesi ci casca di nuovo: mega party organizzato in Brasile durante le festività natalizie con 500 ospiti invitati in una villa.
Il calciatore, non nuovo a episodi particolarmente sopra le righe, tornato in Brasile per la pausa del campionato francese ha pensato bene di infrangere le regole anti Covid con un party organizzato in un lussuoso resort vicino a Rio de Janeiro. Una villa affittata per quasi una settimana, dove poter trascorrere anche la sera di Capodanno assieme a centinaia di invitati. È ovviamente subito montata la polemica attorno all’attaccante verdeoro che, con i suoi comportamenti fuori dal campo, continua a spaccare l’opinione pubblica.
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I festeggiamenti sarebbero iniziati la sera di Natale, con gli ospiti che arrivati nel resort affittato da Neymar sono stati costretti a disfarsi dei loro cellulari, per evitare che potessero postare foto e video di quanto stesse accadendo. In più, il giocatore del PSG avrebbe anche fatto insonorizzare le stanze del resort per evitare che da di fuori si sentisse la musica. Sarebbero state queste le unica “precauzioni” prese dal calciatore brasiliano, che se ne è evidentemente infischiato di tutte le norme anti Covid.
In Brasile da inizio epidemia si sono contate quasi 200 mila morti, anche per questo l’iniziativa di Neymar è stata criticata da gran parte dell’opinione pubblica locale. “Il premio di idiota del giorno va a Neymar per la sua festa di cinque giorni”, ha scritto su Twitter l’avvocato per i diritti umani Augusto de Arruda Botelho.