Mentre nella giornata di oggi le prime dosi del vaccino anti Covid sono arrivate in Italia, in Inghilterra rimbalza la notizia della sperimentazione di un “super” farmaco che può garantire l’immunità immediata.
Un Natale a suo modo storico questo del 2020. In piena emergenza Covid arriva in Italia la prima tranche dei vaccini che saranno somministrati tra pochi giorni ai primi pazienti. Domenica prossima sarà il tanto atteso V-day, il giorno cioè in cui in tutto il Paese (in contemporanea con il resto d’Europa) 9750 pazienti saranno sottoposti al farmaco. Per la maggior parte saranno membri del personale medico e sanitario che, a loro volta, poi vaccineranno i loro colleghi.
Il prossimo 27 dicembre quindi sarà una data da segnare in rosso, che verrà ricordata nella travagliata storia della lotta al Coronavirus. Mentre si accende un lumicino di speranza in fondo al buio tunnel in Inghilterra giunge un’altra incoraggiante notizia. È in fase di studio un farmaco particolare, che potrebbe garantire l’immunità immediata a chi è stato esposto al virus.
Proprio in questi giorni la Gran Bretagna è protagonista di una nuova impennata di positivi al Covid, dato lo sviluppo incontrollato del nuovo ceppo del virus. Che, sabato scorso, il ministro della salute inglese ha dichiarato essere “fuori controllo“.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE–> Cos’ha detto sul Covid la Regina nel discorso di Natale
I ricercatori inglesi stanno studiano un nuovo farmaco che garantirebbe l’immunità immediata a chi è stato esposto al virus. Mettendolo così “al sicuro” per un periodo tra i sei mesi e un anno. Se la cura dovesse superare tutti i test necessari potrebbe essere somministrata ai pazienti ricoverati in ospedale e nelle case di riposo per anziani.
Il farmaco è sviluppato da AstraZeneca e Uclh (University College London Hospitals) e, in caso di esito positivo di tutti i test, potrebbe rappresentare “…un’aggiunta entusiasmante all’arsenale di armi in fase di sviluppo per combattere questo terribile virus”, come dichiarato al The Guardian da Catherine Houlihan, virologa presso l’University College London Hospital.
Se tutto andrà per il verso giusto questo nuovo farmaco potrebbe essere disponibile già per la prossima primavera.