All’età di 37 anni è morto Maxim Tsigalko: l’ex calciatore bielorusso era la stella di Championship Manager. La carriera e le cause del decesso
Maxim Tsigalko si è spento all’età di 37 anni. Era un ex calciatore, attaccante della Dinamo Minsk con cui vinse la Coppa di Bielorussia ed il campionato. Una carriera senza picchi, di certo non leggendaria, paragonabile alle stelle del calcio mondiale, terminata peraltro all’età di 26 anni, quando decise di appendere gli scarpini al chiodo per sempre per colpa di qualche infortunio di troppo.
Due le presenze in nazionale, entrambe nel 2003 e condite peraltro da una rete ed una carriera sviluppata soprattutto nella Dinamo Minsk, con 24 reti in 53 gare tra il 2001 ed il 2005 (in quei Paesi, il campionato segue l’anno solare, ndr). Una media altissima, quasi una rete ogni due gare, per un centravanti, forse, snobbato troppo.
Non dal calcio virtuale, dal gioco manageriale più conosciuto e famoso al mondo, Football Manager. Nel 2001/2001 si chiamava Championship Manager e Tsigalko era una vera e propria stella. Un nome leggendario del gioco di Sports Interactive, il più amato e venduto tra quelli di calcio nel mondo.
Tsigalko, che stella a Championship Manager
Maxim Tsigalko era un vero e proprio portento in quel gioco. Un profilo di tutto rispetto, considerato una vera promessa del calcio tale da diventare una leggenda del gioco. Ogni allenatore che iniziava a giocare aveva una tappa obbligatoria: acquistare Tsigalko e piazzarlo al centro dell’attacco della sua squadra.
D’altronde, le statistiche parlavano chiaro; accelerazione 20 su 20, agilità e determinazione 18 per una media davvero di tutto rispetto che rendeva il ragazzo tra i più forti del gioco. Valutazioni sicuramente eccessive, considerato come le promesse non siano mai state mantenute, anche a causa dei problemi fisici che l’hanno attanagliato.
Ancora incerte le cause della sua morte, anche se pare stesse combattendo da anni con un cancro. Il 2020, dunque, porta via un altro calciatore, dopo gli adii recenti di Diego Armando Maradona e Paolo Rossi, oltre che dell’ex allenatore Houllier.