Non è stato di certo un gran finale di anno per Lapo Elkann. L’uomo nelle ultime settimane è stato al centro di una bufera: fermato dai carabinieri con in possesso della droga. Poi le minacce sul web. Ora il suo diretto contributo per affrontare l’emergenza Covid.
Ultime settimane decisamente “movimentate” per Lapo Elkann. L’uomo, secondo una notizia uscita qualche tempo fa, a settembre venne fermato in Liguria per eccesso di velocità, salvo poi la scoperta da parte degli agenti di quasi 5 grammi di cocaina nell’auto dell’imprenditore. Lapo, poi, a seguito di un tweet anti fascisti, ha ricevuto sul noto social network delle minacce di morte da esponenti dell’estrema destra. Fatto denunciato dallo stesso Elkann, che ha anche condiviso con tutti i suoi follower le minacce ricevute.
In quest’ultimissima parte dell’anno però Lapo ha deciso di “redimersi“, e lo ha fatto con gli interessi. L’uomo con la sua fondazione benefica ha infatti raccolto quasi 450 mila euro, somma che verrà devoluta a sostegno dei malati di Covid. Obiettivo è supportare il più possibile chi è stato colpito dal virus attraverso un sostegno economico diretto. La cifra è indirizzata alle famiglie più “provate” dal Coronavirus in Italia, Portogallo e Israele.
Il denaro, spiega direttamente Lapo Elkann, sarà donato a Croce Rossa e Banco Alimentare in Italia, Cruz Vermelha Portuguesa, Banco Alimentar in Portogallo e Latet in Israele.
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Iniziativa lodevole quella di Lapo Elkann portata avanti con la sua fondazione. Un supporto concreto a tutti coloro che sono rimasti direttamente colpiti dal Covid. Mentre queste attività benefiche, in tutto il mondo, si moltiplicano in Europa siamo sempre più vicini al cosiddetto V-day, il giorno dell’inizio della campagna di vaccinazione.
Il prossimo 27 dicembre in contemporanea Italia e gli altri paesi continentali daranno il via alle prime somministrazioni. Saranno, il primo giorno, 9750 le persone che riceveranno la loro dose del farmaco. I primi saranno membri del personale medico che, poi, a loro volta vaccineranno i loro colleghi.