Giuseppe Conte spiega gli aspetti del Mes e chiede rapidità sul Recovery plan. Il premier puntualizza sulla delega ai Servizi Segreti
Il premier Giuseppe Conte lancia l’allarme. Tanti i temi toccati dal Presidente del Consiglio che si è detto preoccupato per le sorti del Paese nel momento di peggior crisi che l’Italia stia attraversando da decenni. La pandemia da Covid-19 ha ridotto sul lastrico molti ed i fondi da Recovery Plan sono necessari.
Da qui la richiesta alle forze politiche di dare una svolta decisa alla situazione. “Si deve correre per approvare la bozza entro la fine dell’anno” le parole del primo ministro che non lasciano alcun margine di manovra. “Il governo si gioca futuro e credibilità” ha poi rimarcato.
Il fallimento sarebbe fonte di disprezzo per l’esecutivo, sottolineando come sarebbe poi automatico il termine della legislatura. “Si deve andare avanti con i lavori“, ha detto Conte fissando già le date della riunione. “Incontro tra Natale e Capodanno, si deve correre e dare il via al confronto con le parti sociali“.
Il premier ha anche spiegato come non vi sarà nessuna task force perché “non è mai esistita” ma sarà necessaria, invece, “una struttura di monitoraggio, espressamente richiesta dall’Unione Europea“. Già, ma perché? Il motivo è presto detto. “I cantieri saranno migliaia, impensabile non averne una” ha evidenziato.
Il Presidente del Consiglio ha anche analizzato la questione del Mes, chiarendo subito una situazione. “Spetta al Parlamento attivarlo”. Conte, però, scende poi nei dettagli. “Con il Fondo salva Stati si accumulerebbe solo deficit che andrebbe a pesare sulle generazioni future“.
“I 9 miliardi pochi per la salute? Va ragionato sulla trasversalità dei progetti; è quello che ho detto, pur essendo aperto a rafforzare in ambito sanitario gli investimenti. Stiamo parlando, però, di oltre 15 miliardi di partenza” l’analisi del premier che ha anche toccato il tema della crisi di governo.
“Non c’è la necessità del rimpasto, così mi hanno detto“, ha sostenuto Conte che ha voluto puntualizzare anche sulla delega ai Servizi Segreti. “Sono disposto a discutere di tutto, ma è la legge che attribuisce questi poteri al presidente del consiglio” le sue parole a smorzare i toni e chiarire uno dei nodi su cui c’è frizione con Renzi ed Italia Viva.