In un lungo post pubblicato nella mattina di oggi la cantante Levante ha salutato la “sua” Torino dopo 19 anni nel capoluogo piemontese. La “nota” polemica sulla città però non è sfuggita al sindaco Appendino.
Dopo 19 anni Levante ha salutato Torino. La cantante italiana, di origini siciliane, ha trascorso quasi due decadi nel capoluogo piemontese, finendo inevitabilmente per rimanere innamorata del fascino della città all’ombra delle Alpi. L’artista, nata a Caltagirone, ha passato gran parte della sua vita (oggi ha 33 anni) a Torino ma ora per lei si aprirà una nuova fase: in procinto di trasferirsi altrove Levante ha voluto salutare la città a suo modo, con un lungo post pubblicato su Instagram.
Postato una foto della Mole, una vista dalla casa che si appresta a lasciare, Levante ha speso parole d’amore per Torino, non esimendosi però alla fine da una piccola nota polemica che non è sfuggita ai tanti follower e fan della cantante. Non è sfuggita evidentemente nemmeno al sindaco Chiara Appendino che, sentitasi presa in causa da questa “critica” ha voluto rispondere a suo modo.
Il nodo della questione? L’incapacità di Torino di mettere in atto una raccolta differenziata efficace. Questa la critica sollevata da Levante e “raccolta” dal primo cittadino del capoluogo piemontese.
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“Non sai fare la differenziata”, Appendino risponde a Levante
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“Ti porto e ti difendo ovunque – scrive Levante nel suo lungo post di saluto – (tranne per la differenziata che non sai fare bene e i cassonetti in strada che non hai ancora tolto)”. Questo il passaggio “incriminato” e che non è sfuggito al sindaco Appendino che, poi, ha voluto replicare rispondendole nei commenti.
Il primo cittadino di Torino non la butta sulla polemica e saluta Levante con una promessa, quella di migliorare il sistema della raccolta differenziata. “Se tornerai” scrive in sindaco in un commento, “Torino sarà sempre felice di accoglierti. E anche la differenziata sarà nettamente migliorata ed estesa ad ogni quartiere” . Promessa esclusivamente a “scopi social” o effettiva prerogativa del primo cittadino torinese?
