Miss Francia finisce nella bufera: una giovane 21enne insultata di morte. Interviene il ministro dell’Interno, il motivo è becero
Il concorso di Miss Francia finisce nell’occhio del ciclone. E non perché, magari, vi siano dubbi sulla reale bellezza della vincitrice o per la votazione, finanche per le doti o le bravure della ragazza. Niente di tutto ciò. Il concorso è nella bufera per gli insulti antisemiti arrivato nei confronti di April Benayoum, seconda classificata.
La ragazza, bellissima 21enne che rappresentava la regione della Provenza al concorso, ha svelato le sue origini, tutt’altro che transalpine, anzi. Scorre anche sangue italiano nelle vene della Benayoum che ha raccontato, di fatto, la storia della sua famiglia. “Mio padre è israelo-italiano, mentre mia madre serbo-croata” le parole che hanno scatenato l’odio antisemita ed ingiustificato.
La confessione nel giorno del centenario della rassegna non è stata gradita dal popolo becero degli internauti che si è scagliato con brutale violenza, verbale s’intende. “zio Hitler non ti ha sterminato, si è dimenticato” oppure “rimpiangerei di essere viva” alcuni dei messaggi che hanno scatenato grandissimi polemiche nel Paese.
Miss Francia accusata per le sue origini: interviene il ministro
Tantissimi gli utenti che hanno pubblicato messaggi davvero di condanna che hanno scatenato la dura reazione perfino del ministro dell’Interno Gérald Darmanin, con la titolare del dicastero che ha annunciato un’inchiesta allo scopo di poter punire i responsabili di quelle dichiarazioni.
“Comportamenti tristi essendo nel 2020 e li condanno” ha detto la Benayoum che ha spiegato come non sia toccata dagli stessi. Un esempio di grande signorilità da parte della ragazza che ha mostrato superiorità rispetto ai quattro leoni da tastiera che ancor oggi si sentono in dovere di scrivere tutto ciò che gli passi per la mente.
La Francia, d’altronde, è un Paese che ha nell’integrazione uno dei principi saldi della sua democrazia, considerato come si tratti di una Nazione multietnica, dovuta anche alle colonizzazioni dei transalpini nel corso degli anni, soprattutto in Africa.