Chi era Rachele Brenna, la partigiana morta ieri a 97 anni

Ci ha lasciati all’età di 97 anni Rachele Brenna, una delle ultime partigiane attive durante la Seconda Guerra mondiale: lo comunica l’Anpi

partigiani - Rachele Brenna
Una foto dei veterani partigiani (Getty Images)

Rachele Brenna si è spenta a 97 anni, vicina al traguardo dei 100. Una donna straordinaria che ha scritto pagine importanti della storia italiana, considerato come sia stata una partigiana; una vera e propria leader della Resistenza contro il regime fascista presente in Italia negli anni ’40, prima e durante la Seconda Guerra mondiale.

La comunicazione della scomparsa è arrivata dall’Anpi, l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia che ha voluto ricordare la donna come “una grande combattente per la libertà dell’Italia, coerente e determinata”. Sicuramente lascerà un vuoto incolmabile, anche dal punto di vista storico.

E’ stata esempio di attaccamento ai valori della famiglia, della libertà e della democrazia” ha ricordato ancora l’Anpi che ha voluto sottolineare il suo lavoro di insegnante, definita “generosa e amorevole”. L’Associazione ha rivelato come la Brenna fosse “una testimone dei sacrifici umani pagati dagli italiani, testimone attiva della dittatura fascista”.

Rachele Brenna, partigiana dal 1943

anpi
Anpi (Getty Images)

Rachele Brenna è stata ricordata anche dai figli che hanno evidenziato come la sua vita sia stata piena di “vittorie e traguardi raggiunti ma anche di perdite”.

La Brenna ha affrontato percorsi irti di ostacoli nella sua vita; situazioni decisamente dure ma “ha sempre condiviso il suo ottimismo, speranzosa e positiva” anche nei momenti più difficili hanno voluto ricordare i quattro figli avuti, Fulvio, Donatella, Serena e Sergio.

Rachele Brenna è diventata staffetta partigiana nel 1943 ed ha strenuamente difeso i perseguitati, in prima linea contro le truppe fasciste in Italia.

E si è spento anche Nedo Fiano, il padre del deputato del Pd Emanuele. Morto all’età di 95 anni, l’uomo – di religione ebrea proprio come il figlio – era uno degli ultimi sopravvissuti e testimoni del campo di concentramento di Auschwitz. Anche il premier Conte ha voluto ricordarlo in qualità di “testimone prezioso di un periodo tra i più bui della storia”.

Gestione cookie