Le analisi fatte dal Policlinico Militare di Roma hanno permesso di individuare un paziente italiano positivo alla variante inglese del Covid.
Il virus Sars-CoV-2 è mutato, dando vita a due varianti rispettivamente in Sudafrica e nel Regno Unito. Dopo lo stop dei voli da e per il paese anglosassone il Ministero della Salute ha deciso di monitorare il flusso di passeggeri dal paese. Analizzando i tamponi il personale del Policlinico Militare del Celio a Roma ha individuato un paziente positivo alla variante inglese del Covid.
Al momento non è nota l’identità del paziente, né le sue condizioni di salute: sappiamo solo che convive con una persona rientrata recentemente dal Regno Unito. I due, nonché i loro parenti e contatti stretti, sono in isolamento fiduciario.
La notizia del primo paziente italiano risultato positivo alla variante inglese del virus Sars-CoV-2, con cui l’umanità convive ormai da un anno, ha fatto subito scattare l’allarme. In molti infatti hanno subito temuto il peggio, e cioè che questo virus rendesse vani gli sforzi per trovare un vaccino che fermasse la pandemia di coronavirus. In realtà per il momento la situazione sembra sotto controllo.
La mutazione del virus infatti riguarda la glicoproteina Spike (S), cioè quella che permette al virus di “attaccarsi” alle cellule dell’organismo. Questa mutazione permette una trasmissione più veloce, ma non comporta necessariamente un aggravarsi dei sintomi o una prognosi più infelice. Inoltre la mutazione non riguarda la proteina che gli scienziati hanno preso come riferimento per sviluppare i vaccini che stanno per entrare in commercio.
Nonostante tutto i medici avvisano che sarà necessario mantenere alta l’attenzione sui possibili sviluppi dell’epidemia. Infatti sebbene gli studi al momento non evidenzino problemi nell’efficacia del vaccino, non è detto che la situazione rimanga sempre così. Per questo motivo bisogna mantenere alti i livelli di guardia ad ogni livello, dal cittadino all’OMS.