Il DPCM di Natale parte con il piede sbagliato. Pubblicato stamane in Gazzetta Ufficiale, clamoroso errore che poteva costare caro: cos’è successo
Il DPCM di Natale è stato presentato ieri dal governo, dopo una lunga attesa durata ben tre giorni. Non è stato semplice, perché il premier è stato costretto ad un compromesso tra tutte le parti in causa che, però, ha scontentato tutti come spesso accade in questi casi.
E’ un provvedimento, quello voluto dal governo, che mira ad inasprire ulteriormente il Dpcm già pubblicato ad inizio dicembre, per provare ad evitare la terza ondata da Covid-19 nel mese di gennaio. E dunque giorni festivi di fatto “cancellati”, perché l’obbligo è tassativo; si deve restare a casa.
Già ma da quando entrerà in vigore il Decreto Legge natalizio? Ed è qui che il governo, poco lucido, ha mostrato tutti i suoi limiti. Pubblicato in Gazzetta ufficiale, il provvedimento entrerà in vigore il 19 dicembre 2021. Sì, avete letto bene; di fatto l’anno prossimo. Una topica clamorosa, peraltro messa pure in evidenza per l’ilarità del web che si è scagliato contro l’esecutivo.
DPCM Natale, cosa sarebbe successo in caso di manca modifica?
Un gravissimo errore, corretto quasi immediatamente ma il danno era stato già fatto. Resta la figuraccia, l’ennesima, di un governo che in più di un’occasione ha mostrato di non avere ben saldo il controllo della situazione nelle proprie mani. Idee non proprio chiarissime, alla luce di un provvedimento che coinvolge tutti gli italiani e, quindi, di vitale importanza.
Ma cosa sarebbe successo se non avessero corretto? La Gazzetta Ufficiale è l’organo della Repubblica Italiana dove, di fatto, vengono rese “pubbliche” le decisioni del governo, compreso i Decreti Legge ed i provvedimenti. E’ l’unico documento che fa fede e, quindi, da rispettare.
Di fatto, quindi, il Decreto Legge promosso non avrebbe avuto alcun valore nei giorni festivi della prossima settimana. Ed a quel punto i cittadini italiani non avrebbero infranto alcuna regola in caso di trasgressione. Un vero e proprio pasticcio, insomma, all’italiana manco a dirlo.