Il Ministero della Salute ha reso noti, tramite il consueto bollettino, i dati dell’epidemia da Covid-19 aggiornati al 19 Dicembre
Il Ministero della Salute ha pubblicato i dati relativi al bollettino aggiornato al 19 Dicembre in merito alla pandemia globale da Coronavirus. I casi di contagio dall’inizio dell’emergenza erano saliti a 1.938.083 con un incremento di 16.308. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 620.166 (- 7.632), così come i ricoveri in terapia intensiva: 2.784 in totale. Il numero dei guariti era giunto a 1.249.470 con un incremento di 23.384. Nelle ultime 24 ore si erano registrati 553 decessi che portavano il bilancio totale delle vittime a 68.447.
Covid-19, la data X del vaccino: parla Conte
Ha ritardato la sua conferenza stampa Giuseppe Conte ma il Premier nel suo discorso ha affrontato vari punti chiave relativi all’emergenza Covid. Non solo la differenziazione dei giorni in rossi e arancioni, con l’attuazione delle norme anti contagio di riferimento, ma anche il tema vaccino: il presidente del Consiglio infatti ha “svelato” la data in cui inizierà la campagna di vaccinazione nel nostro Paese, tranquillizzando la popolazione circa la sua efficacia e sicurezza: “È testato dalle istituzioni più qualificate in Europa.”
Il giorno X sarà il 27 dicembre: questa la data da cerchiare in rosso sul calendario nella quale in Italia (ma si presume in contemporanea con il resto d’Europa) saranno distribuite le prime dosi del farmaco. In numero limitato, quasi simbolico, ma un avvenimento che infonde speranza per i mesi a venire. La campagna vera e propria di vaccinazione, poi, inizierà da metà gennaio.
9750: questo il numero delle prime dosi che saranno disponili già a fine dicembre.
Le prime dosi del vaccino Pfizer dovrebbero partire dal Belgio il 24 dicembre, appena ottenuto il via libera da parte dell’Ema, per arrivare in Italia in un punto di stoccaggio unico, l’ospedale Spallanzani di Roma, due giorni dopo. Dalla Capitale poi sarà compito dell’esercito e delle forze armate distribuire il vaccino nelle varie regioni e nelle province autonome. Il 27 dicembre, poi, l’inizio della nuova fase della battaglia al Covid con la somministrazione di queste prime dosi.
Le regioni che avranno a disposizione, in un primissimo momento, il maggior numero di dosi sono: Lombardia, con 1.620, seguita da Emilia Romagna (975), Lazio (955), Piemonte (910) e Veneto (875). Alla Valle D’Aosta invece il numero minore: 20 dosi iniziali.
Il Premier Conte ha annunciato come il vaccino non sarà obbligatorio, seppur resta la forte raccomandazione del Governo alla somministrazione del farmaco.
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Covid USA, arriva l’ok al vaccino Moderna. Ma le polemiche non si placano
Il nuovo Coronavirus rappresenta ancora oggi il problema più impellenti sulle agende dei governi a livello mondiale. La pandemia ha messo in ginocchio diversi sistemi economici, facendo registrare ingenti perdite e aumentando a dismisura le pressioni sul sistema sanitario, ormai allo stremo dopo mesi di ricoveri e decessi incessanti. Dopo lockdown, aperture a scaglioni, impennate e discese, l’arrivo del vaccino è ormai realtà. Se in Europa si procederà attraverso un primo giorno comune a tutti gli Stati dell’Unione, denominato Vaccine-day, negli Stati Uniti la campagna di vaccinazione è già iniziata.
Dopo il via libera al vaccino Pfizer, arrivato già diversi giorni fa, ora è la volta di Moderna. Anche quest’ultimo ha ottenuto, infatti, l’ok da parte dell’Fda. La Food and Drug Administration, infatti, ha comunicato l’approvazione ufficiale e ha sottolineato la sua sicurezza e il rispetto di rigorosi standard, nonostante i processi di validazione siano stati inevitabilmente più veloci rispetto al solito.
Vaccino, via libera anche a Moderna, ma è polemica
Dopo Pfizer, quindi, anche Moderna ha ricevuto il via libera. Il vaccino, come specificato, potrà essere distribuito a chi ha superato i 18 anni. La campagna di vaccinazione va avanti senza sosta negli Stati Uniti e dal Governo fanno sapere che settimana prossima saranno già spedite 5,9 milioni di dosi. Le polemiche, però, non si placano sulla distribuzione che sta risultando più complessa del previsto. Diversi Stati hanno, infatti, lamentato una riduzione immotivata delle consegne e addotto il motivo addirittura a una possibile ritorsione da parte della Casa Bianca.
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La questione fa discutere non poco in America in un momento cruciale per la lotta alla pandemia da Covid in tutto il mondo.