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Cronaca

Covid, il killer dei treni stroncato dal virus: la storia agghiacciante

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Giancarlo Spinazzola

Il Covid colpisce anche i serial killer: morto per il virus nel carcere di Padova “l’assassino dei treni”. Stava scontando 13 ergastoli

virus covid – Getty Images

Il Covid non risparmia nessuno, nemmeno gli assassini chiusi in carcere a scontare le loro pene. E così, proprio del virus che sta colpendo il mondo intero con oltre 70mila decessi solo in Italia, ha stroncato anche Donato Bilancia, 69 anni. Era in carcere per scontare l’ergastolo dopo i 17 omicidi commessi tra il 1997 ed il 1998.

Un killer seriale, condannato a 13 ergastoli, dopo gli omicidi commessi quasi esclusivamente in Liguria. Era detenuto nel carcere padovano il “serial killer dei treni”, conosciuto anche come il “serial killer delle prostitute” oppure il “mosto della Liguria”. Lui e la sua “fedele” P38 con la quale ha commesso tutti gli omicidi, eccetto il primo.

E fu proprio lui, dopo l’arresto, a confessare tutti i suoi delitti ed anche la causa scatenante, da additare al tradimento di un amico ma anche ad una grossa perdita in una bisca clandestina; luoghi che amava frequentare da amante del gioco d’azzardo.

Covid, morto Donato Bilancia: i suoi delitti e la rieducazione

Carcere (Getty Images)

La prima vittima su Giorgio Centenario, gestore di una bisca, soffocato dopo aver ascoltato come si fosse messo d’accordo con il suo amico per “spennarlo” al tavolo verde. Da lì, a vendetta ottenuta, continuò senza sosta, passando ad un’arma decisamente più comoda, la pistola.

Maria Luigia Pitto e Bruno Solari le “prime” vittime uccise a colpi di arma da fuoco, titolari di un negozio di orefici; fu poi la volta del cambiavalute Luciano Marro, poi il metronotte Giangiorgio Canu ed Elisabetta Zoppetti, uccisa in un bagno di un treno.

Il dna reperito su una sigaretta lasciata vicino ad un cadavere l’ha incastrato, dopo che gli inquirenti si erano messi sulle sue tracce grazie alle multe sulla sua auto coincidenti con gli omicidi. Arrestato, racconto della sua infanzia difficile, con il suicidio del fratello, il rapporto con i genitori ai minimi termini ed il gioco d’azzardo che lo portò ai primi debiti ed ai crimini commessi per saldarli.

Carcere (Getty Images)

In carcere una sorta di rieducazione avvenuta quasi con successo; Bilancia, infatti, inizia a studiare ed ottime dapprima il diploma in ragioneria poi la laurea nell’indirizzo Progettazione e gestione del turismo culturale.

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Giancarlo Spinazzola