Nei 26 Big che canteranno a Sanremo 2021 compara anche il nome di Willie Peyote. Un rapper e cantautore torinese che non ha peli sulla lingua.
Guglielmo Bruno è il suo vero nome, in arte Willie Peyote, ha 35 anni e la sua vita è totalmente cambiata quando nel 2014 timbrò per l’ultima volta il suo cartellino e si licenziò da un call center. Il cantante, che ama definirsi cantautore e rapper, partecipò ad un contest per songwriter Genova x voi. Willie quel contest lo vinse e da allora non si è più fermato, e sta per sbarcare per la prima volta sul palco dell’Ariston. Un traguardo che significa tanto, potersi confrontare anche con un pubblico forse diverso da quello a cui è abituato sarà una vera sfida.
La domanda più frequente in tutte le interviste del rapper è quella che riguarda il suo nome d’arte Willie Peyote. L’arcano che si nasconde dietro lo pseudonimo è molto singolare. Willie è il diminutivo di William, il suo nome tradotto in inglese, ed è il nome del Coyote più famoso dei Looney Toones. Il rapper ci ha poi aggiunto la droga: peyote invece è una pianta dagli effetti allucinogeni.
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Willie Peyote tra la musica e l’impegno sociale, non si tira indietro- FOTO
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Willie Peyote sbarca a Sanremo 2021 e lo fa in grande stile come solo lui sa fare, porta sul palco “Mai dire mai (la locura)“. Guglielmo è figlio di musicisti, laureato in Scienze Politiche con una tesi sulla rivolta di Los Angeles del 1992 a seguito del pestaggio di Rodney King da parte della Polizia. Nella sue canzoni c’è un forte impegno politico e sociale, che però non si ferma alla musica. Peyote non ha paura di esprimere le sue opinioni, l’antifascismo è la sua linea di confine e spesso si è esposto anche contro personaggi pubblici importanti come Salvini e Buffon.
A Che tempo che fa ha cantato “Non sono razzista ma..” provocando l’indignazione della destra italiana. Secondo il rapper però l’impegno sociale non si può nascondere soltanto dietro la musica, ed è per questo che in alcune interviste ha attaccato in maniera diretta il leader della Lega e il portiere della Juventus. Di Matteo Salvini disse “che gli diamo troppa importanza”, ma anche su Gigi Buffon non usò mezzi termini commentando la sua possibile discesa in politica, affermando che non voleva un altro politico di estrema destra.
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Il rapper è stato fermato dalla pandemia, tutti i suoi concerti erano sold out prima che arrivasse il covid a cambiarci la vita per sempre.