In attesa dell’esito del vertice di palazzo Chigi arrivano le prime voci “istituzionali” che spingono verso un nuovo lockdown a Natale. Oggi Conte deciderà le misure che saranno attuate.
Oggi è in programma una riunione a palazzo Chigi tra Conte e i leader politici per discutere delle norme che dovranno essere attuate nell’imminente periodo delle festività. Sul banco ci sono sostanzialmente due opzioni: la “linea dura” che prevede un nuovo “tutti a casa” generalizzato su territorio nazionale, completamente in zona rossa, con l’attuazione delle misure più restrittive tra il 24 e il 26 dicembre e poi dal 31 al 2 gennaio. Dall’altra parte la misura più “soft“, che prevederebbe invece l’intero periodo delle festività in zona arancione, con piccole libertà e concessioni, pur nel pieno rispetto delle norme anti contagio.
Obiettivo è passare le festività natalizie in piena sicurezza per cercare di scongiurare il più possibile la temibile terza ondata che autorità mediche sostengono possa arrivare tra gennaio e febbraio. E proprio per evitare un nuovo aumento di contagi, ricoveri e decessi che c’è chi “spinge” per il nuovo lockdown.
È il presidente della fondazione Gimbe Cartabellotta, che afferma come “con le progressive riaperture, verosimilmente la curva prima rallenterà la sua discesa per poi tornare inesorabilmente a salire”.
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Gambe, Cartabellotta: “Natale? Serve lockdown”
E proprio Cartabellotta cerca di “indirizzare” la decisione del Governo verso una decisa serrata natalizia. “È l’unica possibilità per non affacciarsi al nuovo anno con ospedali ancora saturi” sostiene il numero uno della Fondazione, che monitora costantemente i dati e l’andamento della curva epimediologica. A preoccupare ulteriormente anche la riapertura delle scuole, prevista per il 7 gennaio ma probabilmente posticipata (la Azzolina deciderà a fine anno) e il picco dell’influenza stagionale.
In questo scenario l’unica soluzione per cercare di contenere quanto più possibile il diffondersi del Covid sembra essere il lockdown generalizzato durante il periodo festivo. Su questo si pronuncerà forse già oggi il Governo. Si rimane quindi in attesa di notizie da Roma.