L’Antitrust ha avviato un’indagine con oggetto l’aumento del prezzo dei biglietti dei treni durante il periodo natalizio. Trenitalia e la compagnia che gestisce Italo chiamate a motivare questa decisione.
Guai in vista per Trenitalia e Ntv, la compagnia che gestisce Italo. I due colossi dei trasporti su binari infatti sono finiti nel mirino dell’Antitrust e ora dovranno motivare la scelta dell’aumento del prezzo dei biglietti dei treni, in particolare per le corse relative ai giorni precedenti e a quelli successivi alle misure di blocco degli spostamenti previste dal Dpcm di inizio dicembre.
È stata avviata un’indagine per cercare di chiarire l’aumento dei prezzi dei treni nel periodo compreso tra il 21 dicembre e il 7 gennaio, con Trenitalia e Ntv che hanno a disposizione tre giorni di tempo a partire da oggi per motivare la loro politica e i criteri utilizzati per la loro decisione di maggiorare i costi delle corse. In particolare l’Antitrust ha iniziato l’indagine per far luce sul “significativo aumento dei pezzi dei biglietti” di molte corse del periodo in questione.
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Aumento prezzo treni: furia social. Attese spiegazioni
Nel corso degli ultimi giorni sui principali social network è montata la protesta, in particolar modo da parte di studenti o lavoratori fuorisede che per il periodo natalizio torneranno o vorrebbero tornare dalle loro famiglie. Un ritorno che, per tante persone che risiedono lontano dalla loro regione, si appresta a essere decisamente salato. In molti hanno denunciato un eccessivo sovrapprezzo di numerose corse, a tal punto che l’Antitrust ha deciso di aprire un’indagine dedicata.
In particolare l’Antitrust vuole, nello specifico, fare chiarezza sui criteri con i quali sono stati determinati i prezzi, “con particolare riferimento allo scostamento rispetto alla tariffa base normalmente applicata per ciascuna tratta”.
Criteri che sia Trenitalia che Ntv, la compagnia di Italo, dovranno comunicare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato entro tre giorni.