Negli ultimi giorni è stata la vicenda di cronaca nera che più ha catalizzato l’attenzione pubblica in tutta Italia. Il ritrovamento, nelle campagne poco fuori Firenze, di cadaveri fatti a pezzi e chiusi in alcune valigie.
Il mistero si era infittito sempre di più con il ritrovamento di altre valigie con all’interno nuovi resti umani. La macabra vicenda che ha sconvolto non solo la provincia di Firenze ma tutta Italia sembra essere di fronte a una prima svolta. Grazie alle massicce indagini condotte gli inquirenti infatti sarebbero risaliti all’identità delle due vittime ritrovate con i loro corpi saponificati in delle valigette abbandonate nella campagna fiorentina.
La vicenda di cronaca nera che ha maggiormente catalizzato l’attenzione pubblica degli ultimi giorni potrebbe aver conosciuto una prima svolta: i cadaveri fatti a pezzi e messi nelle valigie sarebbero di una coppia scomparsa ben cinque anni fa. Shpetim e Teuta Pasho (54 e 52 anni ), questi i loro nomi, erano coniugi albanesi che passavano parte dell’anno a Scandicci. Non si hanno tracce di loro dal 2015.
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A indirizzare le indagini un tatuaggio ritrovato sui resti dell’uomo. Grazie alle indagini si è risaliti alle identità dei due albanesi che, per lunghi tratti dell’anno, vivevano a Scandicci, nel fiorentino. Gli inquirenti sono in attesa di confermare questa eventualità ma già ci sono delle ipotesi dietro la scomparsa e l’uccisione della coppia. Dietro a questi crimini, infatti, ci sarebbero delle vicende legate alla criminalità e al narcotraffico.
Il figlio dei due cinquantenni, Pasho, è stato arrestato tempo fa per traffico di droga ed è recluso nel carcere di Sollicciano, poco lontano dal quale sono stati rinvenuti i resti di quelli che potrebbero essere i suoi genitori.
Rapiti e uccisi, ma l’ipotesi è in attesa di conferme, proprio per “punire” Pasho di uno sgarro commesso nei confronti di narcotrafficanti. Secondo gli inquirenti la donna sarebbe stata anche barbaramente picchiata prima di essere uccisa.