Covid, ristorante aperto- Sono stati vari negli ultimi mesi i ristoratori o gestori di locali che hanno provato, con stratagemmi più o meno ingegnosi, a ‘disobbedire’ alle norme anti Covid. Pochi di loro l’hanno fatta franca.
Una delle categorie più colpite dall’emergenza Covid, e dalle norme anti contagio diramate dal Governo, è stata sicuramente quella dei ristoratori. Molti di loro, negli ultimi mesi, hanno tentato di ‘scavalcare‘ le misure anti Coronavirus, mantenendo aperti i loro locali e accogliendo ugualmente clienti, nonostante la chiusura imposta e le restrizioni che impongono il distanziamento sociale. Per provare a salvare gli affari, però, vari gestori di locali hanno cercato di fare i furbi, finendo inesorabilmente per essere scoperti dalle forze dell’ordine. Loro, come i clienti all’interno dei locali. E per tutti i contravventori non si può dire che sia finita bene, anzi.
Se, quando è stata imposta la nuova chiusura serale (un paio di mesi fa) a Pesaro un ristoratore aveva deciso di rimanere aperto e di mostrare la sua protesta a tutti con una super cena con un centinaio di ospiti, nel corso delle settimane vari gestori hanno cercato dei modi alternativi per far entrare clienti nei propri locali. Ma spesso con conseguenze piuttosto “salate“.
Come per un ristoratore di Venezia, che ha tentato di celare una festa nel suo locale con l’utilizzo di semplici giornali.
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L’idea che ha avuto un ristoratore per celare una festa all’interno del suo locale non si può dire che sia stata né efficace tantomeno efficiente. Nel centro storico di Venezia infatti un uomo ha coperto le finestre del suo esercizio con carta di giornale, celando così tutto ciò che avveniva all’interno: vale a dire una festa “clandestina” con decine di ospiti e invitati. Peccato però che le forze dell’ordine, durante i controlli di routine, abbiano scoperto il tutto.
Multa decisamente salata per il ristoratore furbetto: quasi 2000 euro di contravvenzione e cinque giorni di chiusura del locale. Multati anche tutti coloro che erano presenti alla festa (entrati da una porta di servizio), la maggior parte dei quali senza mascherina.