Louis Camilleri lascia definitivamente la Ferrari: alla base ci sono dei motivi personali, legati soprattutto a ciò che è successo nel corso di questo 2020.
Il Covid sembra aver messo in guardia e paura anche a molte persone non indifferenti e con specifiche cariche nei piani alti di diversi settori, italiani e non. Uno di questo è quello automobilistico. Nelle ultime ore si è tornato a parlare della Ferrari. Non di certo per il lungo periodo di magra che la contraddistingue a livelli di successi in Formula Uno.
O meglio. Non solo di quello. Ma anche di un’importante “perdita” ai piani alti. Lascia definitivamente l’ad Louis Camilleri. Ceo Ferrari dal luglio 2018, aveva preso il posto di Sergio Marchionne. Una decisione, come poc’anzi detto, arrivata nelle ultime ore. Camilleri è un altro di quelli che ha dovuto superare la malattia legata al Covid-19. Ce l’ha fatta, ma una volta guarito (e non ancora in grande forma) ha rassegnata le sue dimissioni.
Gli succede John Elkann, che prende le deleghe ad interim. L’obiettivo, quindi, è quello di trovare un altro amministratore delegato che sia all’altezza del ruolo, e che porti, insieme a una squadra intera, a far trionfare la Ferrari anche in ambito sportivo. Una figura, quella al posto di Camilleri, che non solo sia capace a gestire, ma che, allo stesso tempo, sia in grado di prendere in mano le sorti della fabbrica e della scuderia di Formula Uno. Un tutt’uno per portare una ventata di aria fresca.
Come detto in “partenza”, Camilleri lascia dopo un periodo, più o meno lungo, a contatto con il coronavirus. A 64 anni ha deciso di porre la parola fine sulla sua esperienza in Ferrari. Non solo la Rossa al centro delle sue decisioni. La notizia è arrivata alla chiusura dei mercati di Wall Street: “Louis Camilleri lascia tutti gli incarichi in suo possesso”. Ciò ha voluto dire anche quello di Philip Morris, il colosso del tabacco.