Tra pochi mesi, forse, avremo un vaccino contro il Covid: ma cosa dice lo Stato, con in mano la Costituzione, a proposito dell’obbligo di vaccinazione?
C’è molto fermento in ambito vaccino anti Covid-19. Tra pochi mesi si potranno “aprire le danze” con i primi vaccinati anche in Italia. C’è chi, come il professor Andrea Crisanti, induce alla calma e vuole vedere, in modo chiaro e trasparente, i risultati messi al servizio di tutti. Senza mai mancare di fiducia alla comunità scientifica. Insomma, un vaccino molto importante, che tanti aspettano da mesi.
Ma ci sarà l’obbligo di vaccinarsi? In questi casi non si ha mai una risposta secca del tipo “sì o no”. Sembra assurdo, vista la situazione che noi tutti stiamo passando, ma è la realtà dei fatti. In merito a questo, però, c’è lo Stato che applica la Costituzione alla lettera. E quando si vive una pandemia di tale portata, la stessa Costituzione può parlare chiaro in merito agli articoli in essa contenuti e mettere in guardia sui possibili scenari in relazione al vaccino.
Cosa dice la Costituzione sull’obbligo del vaccino anti Covid-19
Anzitutto l’obbligo di tutelare le persone più fragili, più a rischio, quelle che potrebbero morire (detto in modo schietto e chiaro) da un momento all’altro. Ma andiamo per gradi. L’articolo 32 della nostra Costituzione tutela la salute non solo come diritto fondamentale del singolo ma come bene e interesse collettivo. Va da sé che, durante la pandemia, tutelare l’interesse della collettività viene prima del singolo individuo che non è altro che un tassello della collettività stessa.
Sembra uno scioglilingua, ma è la pura e semplice verità. Tutto questo può permettere di imporre un trattamento sanitario se diretto, non solo a pensare al singolo individuo, ma a preservare lo stato di salute degli altri.
Ed è il caso di dirlo: durante la pandemia, uno scenario di tutela collettiva, è quello che deve essere messo in atto. In più, la comunità scientifica deve fare il “suo”, cercando di diffondere informazioni più chiare e semplici possibili e di confermare l’adeguatezza del vaccino stesso alla stragrande maggioranza della popolazione e convincere chiunque non sia convinto di vaccinarsi, che è nell’interesse collettivo portare a termine un’operazione così delicata.
L’obbligo sarà esteso soprattutto verso le categorie che hanno uno stretto contatto con il pubblico più vasto. Medici e infermieri su tutti, soprattutto coloro che lavorano nelle RSA. Ma anche gli agenti di polizia. In più tutte quelle persone che torneranno a lavorare nelle scuole, con i docenti in prima linea. Gli addetti in luoghi come: stadi, teatri e palestre.