Uccise la moglie in maniera brutale ma la Corte d’Assise lo assolve: il motivo è incredibile. Sgomento per l’ennesimo femminicidio senza giustizia
Un uomo uccise la moglie ma non sarà punito come dovrebbe. E’ di certo una vera e propria sconfitta della giustizia e di chi crede in essa, perché la motivazione è decisamente inaccettabile. L’uomo è infatti stato assolto perché ha commesso il delitto in preda ad “delirio di gelosia” e quindi è stato considerato incapace di intendere e volere.
Il processo alla Corte d’Assise di Brescia si è chiuso quindi con l’assoluzione per l’80enne Antonio Gozzini che aveva commesso il femminicidio ai danni della consorte; Cristina Maioli era una professoressa delle scuole superiori, ed è stata uccisa nel mese di ottobre del 2019. Il pubblico ministero era arrivato chiedendo l’ergastolo per l’uomo.
E’ bene ricordare come, data l’età dell’imputato, difficilmente sarebbe finito in carcere. Più verosimile pensare come, al massimo, sarebbe finito ai domiciliari l’uomo, neppure presente in aula. La difesa dell’uomo aveva chiesto l’assoluzione ed ha quindi vinto, riuscendo ad ottenere ciò a cui puntava.
Uccise la moglie: la dinamica efferata
“Il mio assistito era incapace di intendere e volere e siamo soddisfatti” le parole del legate dell’uomo, Jacopo Barzellotti. Ricordiamo come fu un omicidio davvero efferato quello commesso dall’uomo; accoltellò alla gola la moglie dopo averla stordita con un mattarello mentre dormiva. L’impulso omicida era stato determinato dalla gelosia come avevano dichiarato i consulenti di difesa ed accusa.
Di certo non può essere sufficiente a determinare l’assoluzione di un uomo che ha commesso un delitto davvero efferato e brutale. Il femminicidio in Italia è una piaga, con quasi 100 donne morte nel 2020; il lockdown primaverile ha poi solo accentuato questi dati, con 21 omicidi commessi dal marito o dal partner.
E proprio l’ambito familiare è quello più pericoloso per le donne che hanno il loro aguzzino proprio in caso; la percentuale di femminicidi commessi da partner – mariti o compagni che siano – è decisamente altissima, fino a toccare il 69%.