Gara di schiaffi padre figlio – La vicenda risale al 2019 ma è tornata agli onori della cronaca negli ultimi giorni, con l’apertura di un’inchiesta su per chiarire la dinamica di un gioco finito in tragedia.
Tra le attività consigliate per consolidare il rapporto padre/figlio non c’è sicuramente quella di prendersi a schiaffi. La pensavano evidentemente in modo diverso Malcolm Chandler e il figlio, 19 anni, Ewan, che erano soliti dedicarsi a un gioco, come definivano loro, che prevedeva appunto il darsi dei ceffoni ben assestati. Un hobby sicuramente insolito, doloroso, ma che stando a varie testimonianze (tra le quali quella della moglie e madre) era particolarmente apprezzata da entrambi.
Un “gioco“, così viene definito, che però è finito in tragedia. Bisogna tornare in dietro di un po’ di tempo, al 12 aprile del 2019, quando i due, inglesi, si sono evidentemente dedicati per l’ultima volta a questa strana attività. Nel corso dell’insolita “sessione” il padre, 48enne veterano dell’esercito, ha schiaffeggiato il figlio, chiamandolo come sempre a rispondere con un altro ceffone ben assestato. Peccato per Ewan, 19 anni, che il suo schiaffo abbia steso definitivamente il suo genitore.
Gara di schiaffi padre figlio: muore il genitore
Un gioco finito quindi in tragedia, secondo quello che si apprende, ma che comunque è ora oggetto di indagini più approfondite da parte degli inquirenti. L’uomo è stato messo letteralmente al tappeto da uno schiaffo ben assestato da suo figlio e, caduto a terra, non si è più ripreso. Il tutto di fronte agli occhi sconcertati dei presenti, con il giovane Ewan che a più riprese disperato ha chiesto al padre di rialzarsi.
In tribunale, nel corso di un’udienza, il ragazzo ha ammesso la natura scherzosa del suo gesto e di come non ci fosse violenza intenzionale nell’attività che lo legava così a suo padre. Fanno discutere anche le parole della moglie della vittima che, in aula, ha dichiarato come dei giochi non proprio canonici li facessero anche con lei: “Ci davamo dei piccoli buffetti nelle costole che chiamavamo ‘dita d’acciaio’“.
“È un po’ una cosa da esercito” ha invece confessato un amico di Ewan, ricordando come la vittima fosse un ex soldato inglese.