Il virologo Andrea Crisanti, professore di Mircobiologia all’Università di Padova, è intervenuto su una possibile terza ondata. L’intervento a L’aria che tira su La 7
Non è il primo ad aver parlato di terza ondata. Andrea Crisanti, professore di Microbiologia dell’Università di Padova. Il virologo è intervenuto nella serata di ieri, ospite a L’aria che tira su La 7, sulle tematiche riguardanti le possibili nuove ondate e il periodo natalizio. Secondo Crisanti, con questo andamento, una terza ondata sarà inevitabile, considerando sia il numero di contagi che le misure restrittive poco chiare.
A detta del professore potremmo assistere a una situazione ancora più difficile con il passare dell’inverno, fondamentale dunque riuscire a contenere i contatti durante le feste. “Recupereremo d’estate, quando la situazione sarà migliorata”, ha aggiunto, sottolineando che per avere risultati concreti dal vaccino bisognerà aspettare ancora qualche mese. Poi conclude con un dato drammatico, ovvero che la prossima settimana l’Italia registrerà verosimilmente il più alto numero di vittime Covid.
E’ difficile pensare, in un momento in cui si gioisce di essere scesi sotto i 20mila contagi giornalieri, alla scorsa estate quando i contagi erano 200 in tutto il Paese. Andrea Cristanti, il quale ha ricordato che il calo del 7 dicembre è dovuto al minor numero di tamponi, ha parlato di occasione sprecata. Un errore non sfruttare quel momento di tranquillità, anche a causa di diverse pressioni, con un liberi tutti che ha inesorabilmente riportato l’epidemia agli antipodi.
Quasi inutile il duro lockdown di marzo, aprile e maggio dunque. “Avevamo in mano la situazione in estate – ha continuato Crisanti – i casi dovevano essere gestiti meglio”. Poi torna sul periodo natalizio, rimarcando sul fatto che sarà fondamentale diminuire il più possibile i contatti, per sfruttare questo periodo di assenza e di vacanza da scuole e fabbriche a ritmo ridotto, per far calare i contagi.