La pizzeria “Falcone e Borsellino” al centro di un vero e proprio caso: il nome non è tutelato. Denuncia respinta, via al ricorso
Intitolare una pizzeria a Falcone e Borsellino ed appendere, all’interno, fotografie ritraenti i due magistrati ma anche quella di Don Vito Corleone, il celebre personaggio de “Il Padrino”. E’ accaduto a Francoforte sul Meno, in un locale nella city tedesca che ha creato un polverone mediatico incredibile.
Come se non bastasse, sui muri del locale vi sono anche disegni rappresentanti fori proiettile; una sorta di diavolo e acqua santa, bene e male che ha indignato non poco Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla Mafia nella famosa e triste strage di Capaci.
La donna, professoressa, per tutelare la memoria del fratello, ha presentato una vera e propria respinta, però, dal tribunale tedesco. Secondo i giudici in Germania, Giovanni Falcone è conosciuto soprattutto in Italia, mentre nel Paese Federale è noto solo agli addetti ai lavori e non alle persone comuni.
Maria Falcone ha anche chiesto il divieto a tale Constantin Ulbrich, di sfruttare il nome Falcone per il suo locale; anche questo ricorso è stato rigettato, considerato come il giudice fu assassinato quasi 30 anni fa e la lotta alla mafia non è tema più ricorrente.
Eppure sia Maria Falcone che la Fondazione che porta il nome del magistrato, hanno inviato in Germania documenti sulla popolarità del giudice in tutto il Mondo, soprattutto nel paese tedesco. “Ci addolora molto questa sentenza” ha spiegato la professoressa.
“Presenteremo ricorso in appello – ha poi aggiunto – perché il provvedimento è ingiusto considerati anche i tanti italiani residenti a Francoforte ed in tutta la Germania“. Maria Falcone ha poi ricordato come a Vienna sia stata approvata una risoluzione all’unanimità dei 190 Paesi al termine della Conferenza delle Parti sulla Convenzione Onu contro la criminalità transnazionale; riconosciuto l’impegno dato da Falcone nella lotta alla criminalità organizzata.