Il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana esprime forti dubbi sulle decisioni del governo riguardo al Natale in tempi di Covid: “Si rischia grosso”.
L’andamento dell’epidemia di coronavirus in Italia sta migliorando, anche se i numeri sono ancora decisamente alti. Per questo motivo il ministro della Salute Roberto Speranza ha deciso di “cambiare colore” a numerose regioni, lasciando come zona rossa solo l’Abruzzo. Oltre alle ordinanze del Ministero però in questi giorni sono entrate in vigore anche le norme che regolamentano quello che si potrà fare in vista del Natale.
La decisione di vietare gli spostamenti tra regioni nel periodo tra il 21 dicembre e il 6 gennaio però non ha convinto molti. Tra questi c’è anche il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che ha parlato di “grossi rischi” durante un’ospitata televisiva a Mattino Cinque. L’ex sindaco di Varese infatti ha dichiarato che la preoccupazione principale è che accada nuovamente quanto successo a marzo dopo l’annuncio del primo lockdown.
In quella circostanza infatti migliaia di persone hanno preso d’assalto stazioni e autostazioni per tornare al Sud prima dell’inizio delle restrizioni. Secondo Fontana questo rischio esiste ancora ed è reale, soprattutto nei due giorni precedenti al divieto di spostamento tra regioni. Per questo secondo il presidente lombardo è necessario che il governo riveda la normativa in modo da evitare quanto successo lo scorso 7 marzo.
Non solo Fontana: anche Zaia chiede al Governo nuove regole
La decisione del governo di vietare gli spostamenti durante le feste di Natale per evitare un nuovo picco dell’epidemia di Covid non va giù a molti. Oltre al presidente della Lombardia Attilio Fontana c’è anche la voce critica dell’omologo veneto Luca Zaia, che ha espresso numerose perplessità sul contenuto del decreto. Secondo Zaia infatti si tratta di restrizioni troppo severe per la situazione attuale.
Per questo motivo il presidente veneto, dopo aver ribadito la propria massima collaborazione al Governo, ha chiesto un tavolo comune per ragionare insieme sulle regole. Secondo l’uomo infatti c’è margine per modificare il contenuto dei decreti firmati negli ultimi giorni dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.