Un giovane stupratore violenta due adolescenti. La terribile storia scoperta scoperta dai genitori della vittima. Intervenuti i carabinieri
Una nuova violenza sessuale si è consumata in Italia, addirittura con due ragazzine, poco più che bambine coinvolte. Le vittime sono infatti due 12enni, cugine, che sono state violentate da un 23enne peruviano. Solo mercoledì scorso si è “ricordata” la giornata contro la violenza sulle donne ma siamo punto e daccapo.
D’altronde la violenza sul genere femminile è una piaga che continua a colpire il nostro Paese, purtroppo senza soluzione di continuità. Violenze, ma anche femminicidi veri e propri. Già, ma cos’è successo?
I carabinieri della Sezione Operativa di Riccione hanno emesso il provvedimento di fermo messo da Davide Ercolani, Sostituto Procuratore della Repubblica; l’accusa è violenza sessuale aggravata ai danni di due cugine 12enni, ma anche atti sessuali con minori.
I fatti risalgono allo scorso 4 novembre; in quella data, una coppia di genitori peruviani, come la nazionalità del 23enne accusato, avevano scoperto lo stato di gravidanza avanzata (all’ottavo mese) della figlia di 12 anni. La “sorpresa” era stata evidenziata dal pediatra, dopo una visita per l’addome della ragazzina gonfio. Da qui la richiesta di intervento ai carabinieri.
Violenta due adolescenti: l’arresto
La minore, dopo la visita, ha ammesso l’amara verità con i genitori. Aveva avuto rapporti sessuali completi con il cugino 23enne che badava alla ragazzina quando i genitori erano assenti per lavoro. I carabinieri, poi, hanno anche scoperto come lo stesso ragazzo, lo scorso ottobre, aveva tentato in più di un’occasione abusi sessuali nei confronti della cugina della vittima, di 12 anni anch’essa.
Una situazione davvero incredibile, considerato come l’aggressore aveva avuto numerosi palpeggiamenti ed approcci nei confronti della seconda vittima, ricevendo sempre risposta negativa. Il tutto è accaduto nella folta comunità peruviana presente a Rimini.
L’arresto, però, si è consumato a Firenze, perché intanto l’indagato era scappato da altri parenti domiciliati nel capoluogo toscano nel tentativo di scappare. Domenica, però, le manette ai polsi ed il trasferimento dell’uomo al carcere fiorentino Sollicciano in attesa che il provvedimento restrittivo sia convalidato.