Dopo la morte Diego Maradona è stato ricordato su praticamente tutti i campi da calcio del mondo durante le ultime giornate di campionato. C’è però chi si è rifiutato di voler omaggiare il campione scomparso.
“C’è chi dice no“, adattando una famosa canzone di Vasco Rossi a quanto successo su un campo da calcio spagnolo poco prima di un impegno tra squadre femminili. Se nell’ultima giornata di campionato in tutti gli stadi del mondo si è voluto omaggiare il ricordo di Maradona, il gesto di “protesta” di una calciatrice spagnola è balzato agli onori della cronaca. Paula Dapena, questo il suo nome, si è letteralmente rifiutata di osservare in modo canonico il minuto di silenzio dedicato all’ex Pibe de Oro, rendendosi protagonista di qualcosa di inaspettato.
La calciatrice, che milita nel Viajes Interrìas (squadra di terza divisione spagnola) poco prima del fischio d’inizio dell’amichevole contro il Deportivo la Coruna, si è seduta a terra durante il minuto di raccoglimento dedicato all’ex calciatore argentino, dando le spalle alla telecamera. Il motivo di questo gesto di “protesta“? L’ha spiegato lei stessa dopo la gara.
Morte Maradona, la giocatrice protesta: “Era un violentatore”
Dura e netta la presa di posizione di Paula Dapena che ha motivato così la sua scelta di non omaggiare la memoria di Diego Maradona. “Pochi giorni fa, nella Giornata contro la violenza verso le donne, non sono stati fatti gesti di questo tipo, quindi io non sono disposta a farlo per lui” ha detto l’autrice del gesto, che poi ha continuato definendo Maradona un “violentatore e abusatore“.
La rabbia scaturisce dall’ipocrisia notata dalla Dapena durante l’ultima giornata contro la violenza sulle donne, che l’ha evidentemente spinta ad agire così prima del fischio d’inizio del suo ultimo match. “Ci sono video di lui mentre picchia la sua partner” ha proseguito la calciatrice galiziana, motivando un gesto che, confessa lei stessa, è stato supportato anche dal tecnico della squadra rivale.
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